L’archivio della memoria scolastica e il laboratorio di storia

 

Un istituto comprensivo della cintura urbana sta facendo la propria storia a partire dal presente e ricostruendo l’albero genealogico delle sei scuole - tre elementari e tre medie – originarie. L’aspetto interessante del lavoro è che i ragazzi e le ragazze della scuola media rappresentano la memoria della scuola elementare del passato per i bambini e le bambine che la frequentano oggi. La ricerca viene successivamente allargata alle generazioni: genitori e nonni raccontano le loro esperienze scolastiche e portano fotografie, pagelle e quaderni, documenti che vanno ad integrare quelli conservati nell’archivio scolastico.

“Stanza della memoria” è scritto sulla porta di una ex aula di una scuola elementare del quartiere di Marghera dove una maestra ha cominciato a raccogliere gli oggetti sparsi nei rispostigli, nelle aule, nella segreteria ed è riuscita a ricostruire un’aula della fine degli anni ’20 quando la scuola è sorta. Aprendo il progetto al quartiere, ha raccolto materiali, testimonianze orali e ben 500 fotografie di classe di ex alunni/e dagli anni ’20 ad oggi: una storia visiva delle generazioni che hanno abitato il quartiere attraverso la sua scuola.

L’insegnante di un Istituto per le attività sociali- ex Istituto tecnico femminile fondato nel 1890 per dare istruzione professionale alle ragazze -  ha iniziato a raccogliere oggetti e documenti, talvolta anche preziosi – merletti ad ago, ricami in oro e seta – e ha progettato di realizzare un “stanza della memoria” nella soffitta della scuola. Attraverso i documenti recuperati, avviando una ricerca sulla storia dell’istituto e allargandola all’istruzione ed educazione femminile dall’800 ad oggi, ha costruito un percorso didattico inserito all’interno del programma del corso per dirigenti di comunità, basato sulla relazione tra memoria e storia, tra autobiografia dell’Istituto e storia dell’educazione nel contesto nazionale per comprendere il cambiamento del ruolo e dell’immagine femminile.

Un museo della scuola?

Il recupero e il censimento del patrimonio documentario giacente nelle scuole – archivio cartaceo, biblioteca, oggetti didattici, arredi – , pone dei problemi sulla modalità organizzativa della conservazione e della fruizione.

La proposta che si sta delineando è quella di un museo decentrato, che prevede archivi- musei d’istituto collegati tra loro che possono costituire un itinerario integrato. Se pare necessario infatti l’esistenza di un luogo che raccolga fondi provenienti dalle scuole che, per motivi diversi, non possono tenerli, nonché collezioni di privati, è importante che ogni scuola conservi al suo interno il suo patrimonio storico-documentario, rendendolo però visibile e fruibile per lo studio e la ricerca.

L’archivio-museo d’istituto perciò ha una stretta relazione con il laboratorio di storia, inteso sia come luogo attrezzato per la ricerca didattica e la formazione storica, sia come metodologia di studio della storia. Il laboratorio è il cantiere di lavoro, l’archivio-museo fornisce i materiali per una ricerca sulla propria scuola,  storicizzandone la presenza nel territorio  in relazione alla storia nazionale.

Attività:

·         Recupero e  censimento dell’archivio. Questa operazione va condotta in stretta collaborazione con archivisti esperti e con la Sovrintendenza archivistica regionale che è responsabile della salvaguardia.

·         Messa a punto di un progetto di museo dove raccogliere, con criteri opportuni, oggetti, fotografie, produzioni degli allievi/e, carte e materiali vari in modo che possano, almeno in parte, essere utilizzabili e visibili.

·         Selezione di fonti  e predisposizione di itinerari didattici e laboratori di storia.

·         Progetti di ricerca volti alla raccolta di fonti esterne alla scuola: archivio comunale, archivi privati, archivio di stato, testimonianze orali.

·         Ricerche tematiche (ad esempio: la storia dell’edificio; generazioni a scuola; l’educazione dei ragazzi e delle ragazze; le leggi razziali a scuola; la scuola in tempo di guerra; la guerra nei testi scolastici; il corpo a scuola; scritture di alunni/e; diari delle maestre; ecc.) attraverso l’intreccio di fonti.

·         Aggiornamento degli insegnanti.

Musei della scuola e archivi 

·         Museo della scuola di Bolzano nei locali della Scuola elementare Dante Alighieri. Il primo in Italia (1993).

·         Museo dell’educazione presso Dipartimento di Scienze dell’educazione – Università di Padova.

·         Censimento degli archivi scolastici di Rovereto e pubblicazione di una guida a cura di Quinto Antonelli, 1997.

·         Censimento degli archivi scolastici delle scuole elementari di Trento e pubblicazione del volume: Per una storia della scuola elementare trentina, a cura di Quinto Antonelli, Comune di Trento 1998.

·         Progetto di  “museo della scuola” a Belluno, presso la scuola elementare “Gabelli” discusso in un convegno organizzato dalla Commissione provinciale di storia nel 1999. “Un museo della scuola in provincia di Belluno?”

·         Progetto di “museo della scuola” a Pergine Valsugana (TN)  

  • Museo didattico della scienza e della tecnica Aldini Valeriani – Bologna Realizzato con le attrezzature tecniche e scientifiche del più vecchio Istituto tecnico bolognese.