Il fervore riformatore del ministro della
Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer ha impresso alcuni impulsi, seppure non tutti
coerenti, ai processi di modernizzazione della scuola e di adeguamento ai modelli europei.
In tale contesto in dinamico sviluppo, lInsmli, il Landis e la rete degli Istituti
associati si sono inseriti efficacemente per quanto attiene alla formazione e
allaggiornamento sulla storia contemporanea, dimostrando competenze
scientifiche e didattiche acquisite negli anni precedenti e capacità progettuali di
anticipare indicazioni di lavoro. Le Convenzioni
tra INSMLI e Ministero della P.I.
Durante il triennio delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della Resistenza
(1993-1995) molti Istituti hanno dato grande impulso allo sviluppo della didattica come
attività qualificante, meritevole di investimenti in risorse umane e anche economiche. Si
sono prodotti e pubblicati materiali interessanti per la didattica della storia,
accompagnati da un proliferare di corsi di aggiornamento e di iniziative per gli studenti.
Gli intenti e i risultati conseguenti non erano assolutamente celebrativi, ma improntati a
una rigorosa metodologia storica, in larga parte ispirata al lavoro di documentazione e di
interpretazione di Claudio Pavone (Una guerra civile, Torino, Bollati Boringhieri, 1991),
e realizzati secondo un metodo innovativo di progettualità e di pratica didattica.
Partendo dalle ricerche locali sulla Resistenza nei suoi diversi aspetti (militari,
politici, sociali), le sezioni didattiche degli Istituti hanno elaborato proposte di
studio e percorsi didattici, focalizzati soprattutto sulla storia sociale e sulle
soggettività, in un intreccio tra storia del territorio e storia generale, tra
microstoria e macrostoria.
Si è affinata ed applicata la metodologia di ricerca e di mediazione didattica, elaborata
nelle scuole di formazione Landis e poi diffusa nelle rete, che parte dalle problematiche
del presente per comprendere il passato e ritornare al presente, fornendo chiavi di
lettura degli eventi e dei processi storici. Lapproccio, per la specificità
territoriale delle ricerche degli Istituti regionali e provinciali, circoscrive tempi e
spazi e riesce a riprodurre, partendo dalluso delle fonti, le procedure del fare
storia, così che i docenti e gli studenti, impegnati nello studio e nella realizzazione
del percorso prescelto, possano acquisire e applicare gli strumenti metodologici ed
interpretativi propri della storia contemporanea.
Quei prodotti, opportunamente illustrati in sede ministeriale, hanno consentito
allIstituto nazionale, al Landis e alla rete degli Istituti di stipulare un
protocollo dintesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, firmato il 6 febbraio
1996 dal ministro Lombardi e dal presidente dellInsmli Quazza. Il Comitato
paritetico (1996-1999) è stato formato dallispettrice della Direzione classica Anna
Sgherri (presidente), dallispettrice Elena Bertonelli, dalla dirigente
amministrativa Anna Rosa Cicala per parte ministeriale, e da Claudio Pavone
(vicepresidente), Maurizio Gusso e Laurana Lajolo per lInsmli e il Landis. Il
Comitato ha coordinato la progettazione e lorganizzazione di tre corsi nazionali di
aggiornamento sul tema Il problema della contemporaneità : il primo corso
(1997) Unità e autonomia dellItalia contemporanea, il secondo (1998) Territori,
identità culturali, scambi, il terzo (1999) Storiografia, testimonianze, memoria
delle generazioni.
Un nuovo protocollo, firmato l8 giugno 1999 dal ministro Berlinguer e dal presidente
dellInsmli Rochat, contiene il riconoscimento del qualificato lavoro svolto
dallInsmli nellambito dellaggiornamento dei docenti e amplia gli ambiti
di intervento alla ricerca connessa alla formazione, al sostegno nelle diverse forme
allinnovazione e alla sperimentazione, al sistema di valutazione e alla formazione a
distanza. Il nuovo Comitato paritetico mantiene la stessa rappresentanza ministeriale e
per lInsmli sono stati nominati Laurana Lajolo (vicepresidente), Nadia Baiesi
(Landis) e Alberto De Bernardi (direttore scientifico dellInsmli).
La convenzione con il ministero ha avuto anche la funzione di ufficializzare
linsieme della nostra proposta di didattica della storia contemporanea (metodologia
e contenuti) presso le istituzioni scolastiche periferiche, con cui abbiamo stabilito
buoni rapporti di collaborazione per le attività di aggiornamento dei docenti e, in
particolare nellultimo biennio, per le molte iniziative delle Commissioni
provinciali dei Provveditorati agli studi, finalizzate alla formazione dei tutor di
storia.
E, daltro canto, loccasione di questa collaborazione molto utile per i docenti
in servizio, ha valorizzato il nostro impianto metodologico, organizzativo ed operativo.
In questa direzione la Commissione didattica nazionale ha operato una costante opera di
monitoraggio e di coordinamento, sostenendo, insieme al Landis, la definizione teorica del
metodo di lavoro.
I due incontri nazionali, intitolati la Biennale della didattica (1996 e 1998), hanno
consentito, oltre ad un ricco scambio tra gli Istituti, lapprofondimento delle
tematiche in campo, la problematizzazione delle esperienze e la delineazione di strategie
formative. Inoltre, la terza scuola di formazione Landis (1998) ha proposto un programma
aperto alle nuove frontiere dellinsegnamento e alle nuovi fonti della storia
contemporanea, con una proiezione di argomenti da studiare ed approfondire in un
successivo appuntamento per lautunno 1998.
Lelaborazione di strategie formative, condotta dallinsieme della rete, è
risultata prioritaria nellattività della Commissione didattica nazionale e ha
consentito, nonostante le diversificazioni, di conseguire unidentità comune nelle
modalità di progettazione e di gestione dellattività didattica degli Istituti.
ottenendo risultati omogenei e confrontabili. Inoltre, il ministero della Pubblica
Istruzione è molto interessato alla nostra presenza territoriale diffusa, in quanto essa
consente un qualificato sostegno decentrato alla formazione e allaggiornamento.
I singoli Istituti mantengono le loro specificità e originalità, ma si presentano, anche
a livello del loro contesto provinciale o regionale, inseriti in una rete nazionale e
possono contare su collegamenti con altri Istituti che stanno lavorando nella stessa
direzione, su esperti per i corsi di aggiornamento, su prodotti didattici
esportabili, su teorizzazioni e sperimentazioni adattabili anche a nuove
situazioni. È questa la grande ricchezza teorica ed operativa della rete degli Istituti,
che la Commissione didattica è riuscita a far emergere e a generalizzare.
Il laboratorio di storia.
Nellambito dei progetti di riforma della scuola, il ministro Berlinguer ha prestato
particolare attenzione alla storia, rivalutando il ruolo conoscitivo e il valore formativo
della disciplina nel curricolo scolastico. Tra le molte direttrici di lavoro del ministero
alcune, come il documento dei saggi sui saperi essenziali, il decreto
sullinsegnamento della storia del Novecento nellultimo anno di corso, i
provvedimenti sullautonomia, il nuovo contratto e la riforma dei cicli, interessano
direttamente il nostro lavoro di progettazione e di mediazione didattica.
Il dedicare tutto lultimo anno di studi allinsegnamento della storia
contemporanea comporta una modificazione radicale della progettazione del curricolo di
storia e dellottica stessa di approccio alla disciplina. Linsegnamento della
storia contemporanea deve affrontare problematiche molteplici: la complessità della
contemporaneità e la pluralità di fonti, la mancanza di una codificazione ufficiale
delle rilevanze del Novecento in attesa delladeguamento in corso dei manuali e della
riforma dei cicli. A fronte di queste ed altre questioni, rilevanti sotto il profilo
contenutistico e didattico, la nostra esperienza consolidata ha fornito e continuerà a
fornire proposte di sperimentazione di una metodologia, fondata sulluso delle fonti
(anche delle nuovi fonti della storia contemporanea), e di strumenti e piste didattiche
innovative, centrate sulla storia sociale e sulla storia delle soggettività di questo
secolo.
Soprattutto negli ultimi anni le richieste della scuola ai nostri Istituti sono aumentate
in modo esponenziale, creandoci anche qualche difficoltà a dare risposte adeguate, ma la
solidarietà della rete spesso riesce a risolvere i quesiti: dal corso di aggiornamento al
laboratorio, dal percorso didattico alla consulenza per le ricerche. Risultato della nuova
domanda di formazione e di aggiornamento è che la maggior parte degli Istituti si sta
strutturando come sportello scuola, cioè come servizio complesso e
polivalente per i docenti e gli studenti.
Infatti la configurazione stessa dei nostri Istituti, che è assolutamente originale nel
quadro degli Istituti di storia, è la premessa per questo servizio. La scuola trova nel
nostro Istituto larchivio, cioè alcune fonti della storia contemporanea e personale
competente, una biblioteca specializzata, spesso unica nellambito provinciale, una
sezione didattica e in molti casi un laboratorio. LIstituto rappresenta, nelle
modalità di strutturazione e di lavoro, un laboratorio di storia ad alto livello ed
è, quindi, predisposto per essere anche un servizio per la scuola.
In particolare, nella fase della riforma della struttura centrale del ministero e
dellattuazione dellautonomia, diventa auspicabile stipulare convenzioni tra i
nostri Istituti regionali e provinciali e le Commissioni provinciali dei Provveditorati,
le Sovrintendenze regionali, che avranno compiti di coordinamento dei piani per
laggiornamento, e le scuolepolo. Articolando a livello territoriale il
protocollo dintesa tra il ministero e lInsmli.
Infatti, con l identificazione delle scuole-polo e delle nuove modalità di gestione
della scuola, si creeranno proficue occasioni di collaborazione diretta tra gli Istituti e
le scuole per lallestimento e la gestione dei laboratori di storia, ma anche per
interventi specifici nel campo delle biblioteche, degli archivi e dei centri di
documentazione scolastici. Possiamo cioè mettere a disposizione le competenze
archivistiche e bibliotecarie acquisite dai nostri comandati negli Istituti, e fornire
ulteriore professionalità ai docenti in servizio per utilizzare al meglio le strutture
presenti nelle scuole.
In qualche provincia un accordo tra archivio di Stato, Provveditorato, Irrsae, scuole,
Istituto stanno favorendo il censimento e la catalogazione degli archivi scolastici e si
registra già qualche progettopilota di Museo territoriale della scuola. I progetti
di utilizzazione ai fini della ricerca e della didattica della storia degli archivi
scolastici, a cui i nostri Istituti possono dare unutile consulenza, sono destinati
ad ampliarsi nel prossimo futuro, anche in funzione del laboratorio di storia delle
scuolepolo.
Il progetto storia del ministero indica, infatti, nei laboratori la modalità privilegiata
del fare storia contemporanea e il modello, che si va delineando, è direttamente
influenzato dallesperienza laboratoriale degli Istituti. Verso questa modalità si
stanno orientando i corsi di formazione per i tutor di storia.
La Commissione didattica ha provveduto a raccogliere (gennaio 1999) un dossier sulle forme
di laboratorio, attualmente in atto presso i nostri Istituti, e il Landis ha dedicato un
seminario (aprile 1999) al monitoraggio e alla valutazione delle esperienze. Il
laboratorio di didattica della storia diventa, nella situazione attuale il fulcro di una
nuova esperienza dellinsegnamento/apprendimento della storia. Il progetto
laboratorio prevede infatti che gli studenti possano fare pratica di storia: dalla
consultazione e selezione delle fonti alla costruzione di un percorso di ricerca storica
che consenta loro la conoscenza e linterpretazione dei processi. Inoltre aprire uno
spazio-laboratorio nella scuola significa estendere quelle esperienze significative, ma
circoscritte, degli insegnanti più esperti, a un numero allargato di docenti.
Il decreto Berlinguer (1997) ci ha direttamente chiamato in causa sulla storia del
Novecento e ha aperto nuovi campi di studio e di lavoro. Passare da alcuni settori
elettivi della storia contemporanea (fascismo, antifascismo, Resistenza, seconda guerra
mondiale) a tutto il Novecento è stata una scommessa anche rischiosa, che la rete degli
Istituti ha comunque accettato. Nel corso degli ultimi due anni scolastici moltissimi sono
stati i corsi di aggiornamento sulle rilevanze del Novecento, che hanno fornito ai docenti
materiali di consultazione, piste didattiche e strumenti, direttamente utilizzabili nel
lavoro scolastico. Accanto alle lezioni introduttive, i corsi hanno proposto lavori di
gruppo ed attività di laboratorio, consentendo ai docenti di operare e fare esperienza di
storia.
Lesplosione dellattività didattica negli Istituti della rete si può
sintetizzare con il numero di circa 250 corsi di aggiornamento in tre anni, una trentina
di laboratori sperimentati dagli Istituti, alcune pubblicazioni, solo per indicare le
attività più facilmente censibili.
Tale esplosione è stata ben visibile allinterno dellInsmli e degli Istituti
della rete e ha ampiamente caratterizzato il programma complessivo delle attività
scientifiche e delle politiche culturali.
Nuovi spazi per la ricerca didattica.
La didattica ha, dunque, aperto nuovi spazi, oltre a quelli percorsi per anni dagli
Istituti, i quali sono chiamati ora a sviluppare ricerca su tutto il Novecento e in
particolare sugli anni della Repubblica. Per operare una seria mediazione didattica è
indispensabile, infatti, poter attingere alle ricerche effettuate dagli Istituti, avere a
disposizione fonti selezionate e interrogate dagli storici, categorizzazioni e
interpretazioni degli eventi, così da proporre, in modo rigoroso, alla scuola tracciati
di ricerca e mediazione storica.
Le esigenze dellattività didattica si connettono, quindi, direttamente ai progetti
di attivazione e di trasformazione di obiettivi scientifici e di politica culturale
dellIstituto nazionale e della rete.
In tale quadro è essenziale sottolineare il ruolo fondamentale degli insegnanti
comandati, che esprimono competenze di notevole livello, le quali sono state valorizzate
dalla collaborazione con il ministero e con i provveditorati. I tre corsi ministeriali si
sono avvalsi della professionalità dei comandati come relatori, discussant, coordinatori
di gruppo, dando dimostrazione della professionalità che i docenti distaccati hanno
acquisito presso i nostri Istituti.
Il ministero, del resto, ha riconosciuto questo ruolo con laumento di venti
comandati nellultimo biennio. Il progetto ha consentito la presenza di un comandato
anche presso quegli Istituti che ne erano ancora privi. Gli 85 docenti hanno così
moltiplicato le loro potenzialità di lavoro e i risultati sono ampiamente documentati e
dimostrabili.
Va segnalata, inoltre, uniniziativa altamente qualificata che abbiamo organizzato,
in collaborazione con il ministero e la presidenza della Camera dei deputati. Il 3
dicembre scorso, alla Biblioteca della Camera dei deputati, in occasione del sessantesimo
anniversario delle leggi razziali, si è svolta una giornata di studio, Linvenzione
del nemico. Lincontro si è aperto con le tre relazioni di Enzo Collotti, La
politica razzista del governo fascista, Tristano Matta Un percorso tra i luoghi della
memoria, e Laurana Lajolo Leggi razziali ed educazione alla differenza. Nel pomeriggio i
docenti e gli studenti partecipanti hanno potuto consultare nel workshop i
materiali prodotti dagli Istituti sul tema e avere uno scambio proficuo di informazioni.
Per loccasione la Commissione didattica ha censito i lavori degli Istituti in un
dossier, che è stato distribuito agli insegnanti presenti. Dato il successo della
manifestazione, vi sarà un nuovo incontro alla fine del 1999 dal titolo Il coraggio
della memoria, dedicato alla presenza italiana nei Balcani durante la seconda guerra
mondiale.
Abbiamo, dunque, partecipato in modo attivo allattuazione del Progetto
storia del ministero, offrendo un forte sostegno scientifico e unarticolata
consulenza didattica allinterno delle Commissioni provinciali
dellaggiornamento ( di cui fanno parte una trentina di Istituti), nonostante il
progetto abbia registrato difficoltà e rallentamenti. Gli Istituti hanno fornito molte
risorse umane e un solido patrimonio storico e metodologico alla formazione dei tutor,
allaggiornamento di massa dei docenti e allavvio di progetti di laboratori
nelle scuole polo.
Rinnovamento della scuola, formazione e ricerca.
Ora, le esigenze, emergenti dai processi di rinnovamento della scuola, ci impongono nuove
scelte strategiche, in previsione del completamento del Progetto storia
ministeriale, dellattuazione dellautonomia scolastica, della riforma dei cicli
e dellapplicazione del nuovo contratto. Il ministero si sta orientando da un lato
sulla formazione a distanza, gestita con le Università e con gli enti convenzionati come
il nostro, e dallaltro sulle iniziative di aggiornamento e di pratica didattica
allinterno della scuola. Sta per finire il tempo dei corsi di aggiornamenti a
tappeto e si stanno profilando percorsi più continuativi di approfondimento e di
autogestione del processo formativo in servizio.
Dobbiamo, dunque, essere attenti alla sperimentazione e allinnovazione che si sta
sviluppando nelle strutture ministeriali, centrali e decentrate, e nelle scuole.
Listituzione scolastica si sta infatti aprendo a una collaborazione con enti esterni
e specialistici come il nostro e le possibilità di intervento sono davvero interessanti
per i nostri Istituti, che hanno già elaborato riflessioni e metodologie di didattica
della storia contemporanea e che possono ulteriormente attrezzarsi a rispondere a nuove
domande dellutenza scuola, sia docenti che studenti.
Per essere più presenti in modo capillare, abbiamo, quindi, avviato una nuova esperienza
particolarmente impegnativa: una rivista on-line intitolata Storie contemporanee
Didattica in cantiere (http://www.novecento.org). La rivista è stata
progettata come servizio per fare storia, per un insegnamento/apprendimento della storia
che preveda anche percorsi di ricerca e non solo di trasmissione, mettendo a punto
metodologia e sapere storici, con riferimento a strumenti operativi.
Nel sito della rivista, in continuo aggiornamento, si trovano, infatti, lezioni per la
formazione a distanza, dossier delle attività svolte dagli Istituti, percorsi didattici,
bibliografie, sitografie, sportello-scuola con proposte per la terza prova degli esami di
maturità, notiziario, e-mail. Dal sito centrale è possibile accedere ai siti dei singoli
Istituti, così da navigare facilmente allinterno della nostra rete. Saranno le
scuole a indicarci lutilità dellimpostazione, le modifiche da apportare, i
nuovi servizi da attivare.
La nostra proposta originale di formazione a distanza non si riduce allofferta di
pacchetti di lezioni informative sui contenuti della contemporaneità, ma tende a
integrare la storiografia e la mediazione didattica, attraverso esercitazioni
sulluso delle fonti e pratiche di laboratorio, secondo il modello dei nostri corsi
di aggiornamento, e utilizzando le-mail per attivare uno scambio interattivo tra
docenti/studenti e Istituti.
La rivista non è solo pensata per le scuole, ma intende essere anche un luogo virtuale di
coordinamento, di discussione e di elaborazione collettiva degli Istituti della rete.
Inoltre, in attuazione del nuovo protocollo dintesa con il ministero, attiveremo una
ricerca di durata triennale sul rapporto tra memoria e storia e la soggettività dei
docenti, che fa seguito allultimo corso nazionale di aggiornamento Storiografia,
testimonianze, memoria delle generazioni. La ricerca si intreccerà con il monitoraggio
del Progetto storia, ampliando ed approfondendo i processi di formazione dei
tutor e dei docenti di storia e mantenendo uno sguardo attento alle relazioni
intergenerazionali, secondo le prospettive indicate da Nadia Baiesi ed Elda Guerra nel
volume da loro curato, Interpreti del loro tempo.Ragazzi e ragazze tra scena quotidiana
e rappresentazione della storia (Bologna, Clueb, 1997).
La nostra attività didattica ha ottenuto visibilità sul territorio, ha stabilito buoni
rapporti con il ministero e le istituzioni della scuola, con gli enti locali, ha
dimostrato la vitalità della rete e lutilità del coordinamento nazionale e,
infine, è anche riuscita a proporre suggerimenti di ricerca storica.
Da quanto detto, risulta evidente che la didattica è parte attiva e propulsiva delle
strategie complessive dellIstituto nazionale e degli Istituti e del rinnovato
sviluppo della nostra presenza culturale. Nel nuovo statuto dellInsmli è
contemplata lattività didattica e di formazione come uno dei settori di lavoro
dellIstituto, a parità con quelli della documentazione e della ricerca. E questo è
un riconoscimento significativo della qualità della progettualità messa in atto.
*Riprendiamo da "Italia Contemporanea" n. 215
questo intervento di Laurana Lajolo. "Italia Contemporanea" è la rivista
trimestrale dell'INSMLI (abbonamento annuo £ 100.000, abbonamento annuo per insegnanti e
soci della rete degli istituti associati all'INSMLI £ 75.000; ccp 77228005
intestato a: Carocci editore, via Sardegna, 50 - 00187 Roma), stampata e distribuita da
Carocci editore (e-mail: carocci.riv@swen.it).
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