Lo
spazio che contiene il tempo
Nella revisione metodologica, che ha interessato la storiografia
italiana negli ultimi ventanni, la riflessione e il dibattito sulla storia locale
hanno giocato un ruolo di primo piano. Sui limiti di una storiografia, che appariva assai
poco propensa a valutare gli scarti e le difformità connesse con le tante realtà
regionali e locali e sulla quale influiva ancora lo scarso peso attribuito alla storia
sociale, si sviluppò, alla fine degli anni settanta, un'accesa querelle di cui
lInsmli seppe farsi interprete e promotore con il seminario su "Storia
dItalia, storia della Resistenza, storia locale", svoltosi a Rimini nel maggio
del 1979. Allinsoddisfazione, che fu allora espressa da più parti, per
lastrattezza dei quadri storici generali e per lassenza di una prospettiva
legata alla storia sociale, ha corrisposto negli anni una crescente attenzione della
storiografia per i quadri locali e territoriali, nella considerazione dello
"specifico insieme dei fenomeni realmente occorsi, qualunque sia la dimensione
geografica o cronologica dellindagine".
A fronte di unidentità nazionale debole e della crescente
delegittimazione del sistema politico, un nuovo impulso alle storie locali, anche in
chiave politico-celebrativa, è venuto dal prepotente affermarsi, tra la seconda metà
degli anni 80 e gli anni 90, di identità municipali e regionali. Al riparo da
ogni enfasi municipalistica, la valorizzazione dei sistemi e delle culture locali ed un
diverso interesse verso la dimensione territoriale, verso il "luogo", inteso
come "spazio che contiene il tempo", sono alcuni degli aspetti più
significativi di questa nuova e più recente stagione storiografica.
Torna al Sommario
|
|