In questo progetto si inserisce
il testo scritto da R. Prezzo e P. Redaelli, che svolgono una riflessione sulle
"immagini dellAltro" ovvero sulle immagini dell'America e del Medio
Oriente, seguendo un ordine ben preciso che vede inizialmente lesposizione
dellargomento, successivamente il repertorio delle fonti e dei documenti ( più di
cinquanta) e infine lindicazione di percorsi guidati che dovrebbero indirizzare e
facilitare il lavoro dellinsegnante o dello studente. Il Cd-rom allegato serve per
la costruzione di ipertesti, mediante luso delle fonti, dei documenti e delle
immagini. Il testo è inoltre corredato da eserciziari, da un glossario, dalla
bibliografia e dallelencazione dei siti internet più interessanti per gli argomenti
svolti.
I due temi sono trattati secondo lordine
cronologico degli eventi più significativi, caratterizzanti la storia dellAmerica (
a partire dalla scoperta per arrivare al secondo dopoguerra) e del Medio Oriente ( da
Maometto al conflitto israeliano-palestinese). L immagine dellaltro traspare e
prende forma dal racconto storico con nitidezza e sinteticità, evocando gli snodi
cruciali del pensiero europeo che crea stereotipi ( lo stereotipo del saracino, la moda
dellesotismo) e miti negativi e positivi degli altri(il mito del
selvaggio-cannibale, il mito del buon selvaggio, il mito della terra della libertà).
Il lavoro di Prezzo e Redaelli mostra la
formazione nellimmaginario europeo di coppie concettuali dicotomiche attraverso le
quali vengono interpretati il mondo e gli eventi storico-culturali ,come ad esempio
:dentro- fuori il nostro mondo ,europeo ( a partire dalla elaborazione delle carte
geografiche), identità- alterità ( con la svalutazione dell alterità e la
creazione delletnocentrismo), selvaggi civilizzati, cristiani-infedeli,
eretici-pagani . Miti e stereotipi possiedono una funzione tranquillizzante di fronte alla
potenziale aggressione costituita dallesistenza dellaltro e rafforzano
lidentità del gruppo che si sente minacciato; ci si può chiedere infatti, come le
autrici, se laltro ( lAmerica o il Medio Oriente) ,che crediamo di conoscere,
è reale o immaginario. Le fonti , numerose, sinteticamente introdotte e brevi, seguono
lasse cronologico per illustrare il " mal dAmerica" e sono invece
liberamente ordinate per il Medio Oriente. I percorsi esemplificati sono quattro: di
taglio storico, storico-filosofico, storico-letterario, e letterario artistico. Il libro
è quindi di facile consultazione e utilizzo, per la sua struttura snella e
"operativa".
Alcune considerazioni: linteresse
che il testo suscita dipende soprattutto dalla sua utilizzabilità da parte degli studenti
degli ultimi anni (e in particolare dellultimo anno) della scuola superiore : tale
possibilità non è solitamente presente nel panorama della letteratura storica scolastica
contemporanea; per ciò sarebbe stato forse più opportuno approfondire
linformazione storica e le fonti del novecento, per aiutare maggiormente nel lavoro
di stesura delle tesine e o dellargomento scelto per il colloquio di maturità: un
numero maggiore di percorsi sarebbe stato più funzionale allo scopo. La linearità e la
gradevolezza dellesposizione favoriscono la lettura del testo e lasciano prevedere
un buon uso da parte degli studenti, qualora siano adeguatamente guidati e
progressivamente resi autonomi, per la costruzione della tesina (che molti giovani,
erroneamente, pensano non richieda nessun genere di letture supplementari).
Dallampio campione di fonti
presenti nel testo gli insegnanti possono trarre spunto per approfondire le prospettive
interpretative che prediligono, anche se , considerando loggetto del discorso,
ovvero le immagini dellAltro, sarebbe stata ancor più apprezzata
lantologizzazione di opere di antropologia ( il pensiero antropologico, per fortuna,
è presente in molti manuali di filosofia).
Il testo, considerando la storia dopo l11
settembre 2001, è un agile strumento per distanziarsi dai luoghi comuni, che
impediscono una valutazione fondata e seria degli universi culturali in questione, poichè
sottopone a giudizio le categorie concettuali attraverso le quali decodifichiamo i mondi
altrui , mostrandone letnocentrismo e la conseguente parzialità, e mette in guardia
contro i rischi , più che mai reali, dell "espulsione " dellaltro
(e della sua demonizzazione) o della forzata e imposta "assimilazione", che ha
lo scopo di sopprimere qualunque diversità.