Coordinatrice: prof. ssa Aurora Delmonaco.
Partecipanti al gruppo: proff. Luisa
Bedeschi, Maria Teresa Bracone, Anna Maria Bufano, Alessandra Campagnano, Idalgo Carrara,
Chiara Pinfari, Enzo Podelvento, Luciana Rocchi, Marilena Salvarezza.
1. SNODI E PERCORSI
Il gruppo si è dato il compito di tradurre
in ipotesi didattiche la relazione di Claudio Pavone, con tutti i limiti derivanti
dallimpossibilità di accedere, nella sede del corso, secondo le necessità a
materiali ed a testi, a parte quelli presenti nelle documentazioni degli Istituti o
casualmente in possesso dei partecipanti. Gli spunti della relazione individuati come
snodi funzionali agli obiettivi disciplinari e formativi, nei diversi contesti della
scuola media superiore, sono stati la relazione continuità-discontinuità, i
processi costituenti, la genesi e levoluzione dei diritti. In particolare è stato
assunto come filo conduttore limpostazione generale di Pavone che considera "la
Costituzione repubblicana un punto di equilibrio tra valori e norme".
1.1 Un "rasoio didattico": il selettore
Lo sviluppo del filo conduttore in sede
didattica non può dar luogo a verifiche a tutto campo, ma deve commisurarsi alla
capacità degli allievi di compiere percorsi limitati e tuttavia significativi per gli
aspetti fondamentali del problema affrontato. A tale scopo sono stati scelti i selettori
"minoranze" e "cittadinanza", considerate tra
loro inseparabili. Questa scelta ha, a parere del gruppo, in questo momento storico una
particolare valenza etico-civile nella formazione dei giovani cittadini, per i quali è
stato ipotizzato il passaggio da una concezione di cittadinanza "debole" a una
di cittadinanza "forte" e quindi "aperta". Tali selettori inoltre
possono rimandare ad altri valori centrali della Costituzione, come libertà di pensiero,
di espressione, dassociazione, dintrapresa, difesa sociale, che
a loro volta potrebbero fungere da indicatori per altri percorsi che privilegino la storia
economica, culturale, politica, poiché il tema "Costituzione" si pone
allincrocio di molti approcci disciplinari.
Lipotesi di partenza è che debba
delinearsi un itinerario tra presente, passato e presente, inserendo il dettato
costituzionale in un contesto storico di profondo spessore.
1.2 Dai mondi paralleli al confronto tra "alieni"
Sul piano metodologico il gruppo assume
come punto di partenza la rilevazione delle diverse mappe cognitive degli studenti e dei
docenti per arrivare alle formulazioni minime condivise dei concetti. Questa operazione è
stata fatta allinterno del gruppo, e si è giunti alla definizione operativa di
minoranza come insieme di persone che si differenziano dalla maggioranza di una
popolazione per alcuni tratti significativi che determinano esclusione, emarginazione o
conflitto e quindi diminuzione di cittadinanza.
A questo punto si è proceduto
allesperimento di mettere a confronto la mappa concettuale del gruppo di docenti sul
tema "minoranze e dei diritti" con quella di una studentessa, presente nella
segreteria del corso. I risultati hanno confermato quelli di varie ricerche in questo
campo che rilevano le profonde diversità di concettualizzazione tra giovani e adulti,
derivanti da una diversa storia e da una diversa cultura. Per questo è sembrato
tanto più utile progettare un percorso didattico che partisse dalla
"enciclopedia" dei giovani, tentando di fornire elementi di
interconnessione tra i loro mondi e le indicazioni di senso.
1.3 Viaggio nel tempo
La costruzione dello spessore storico
inizia da un primo contatto con alcuni articoli della Costituzione (artt. 3, 5, 6, 8, 10,
16, 19, 20, 22, 24, 30, 32), scelti in base al selettore e presentati sotto forma di
domanda-problema.
La definizione normativa del rapporto
diritti/cittadinanza/minoranze tuttavia determina, per cogliere lo specifico dei valori
costituzionali, il bisogno di comparazioni con il passato storico. Di qui la necessità di
risalire al fascismo, al suo contesto istituzionale e ideologico, e poi allItalia
liberale e al 1848, anno di rivoluzioni e di costituzioni; in particolare sono stati densi
di indicazioni lo Statuto albertino e la Costituzione della Repubblica romana, per cui si
sono utilizzati gli stessi selettori e lo stesso procedimento di contestualizzazione.
Partendo dallo Statuto albertino, si sono
poi ripercorsi diacronicamente i suoi momenti critici (1859, 1865, 1897, 1898, 1925, 1930,
1938, 1940, 1943) e quindi le tappe dellevoluzione economica, politica e sociale
dellItalia.
Si apre di nuovo così il discorso sulla
Costituzione repubblicana e, grazie alle acquisite conoscenze e competenze storiche e
periodizzazioni significative, è possibile riscoprire in essa il segno di diverse matrici
culturali e politiche e di diversi progetti sociali.
1.4 Da studente a cittadino
La consapevolezza dei processi che hanno
prodotto la Costituzione dovrebbe consentire agli studenti di sentirsi in grado di
intervenire criticamente, iniziando dalla sede scolastica, sui diritti delle minoranze e
il tema della cittadinanza. Dovrebbe, inoltre, render loro possibile individuare i modi
per realizzare i dettami e le potenzialità della Costituzione in rapporto alle nuove
realtà non ancora previste e adeguatamente normate.
2. RACCORDI
2.1 Percorsi brevi e percorsi lunghi
Il progetto può essere articolato secondo
la classe o il tipo di scuola in cui viene proposto. Pertanto può assumere la tipologia
di:
1) percorso breve, se riferito ad un
segmento curricolare;
2) modulo accanto ad altri moduli di
progetto;
3) una delle coordinate portanti per la
conoscenza storica dellOttocento e del Novecento.
La sua attuazione può assumere una
curvatura diversa se sperimentato come laboratorio di apprendimento o laboratorio di
ricerca; in entrambi i casi gli apporti delle altre discipline potranno configurarsi
secondo logiche multidisciplinari, interdisciplinari o transdisciplinari.
2.2 Un ricco menu disciplinare
Data la varietà delle tipologie
scolastiche superiori, non è ipotizzato un modello rigido di operatività . Le
indicazioni che seguiranno vanno dunque intese come spunto.
Le tre angolazioni (testo, documento,
evento), secondo le quali può essere analizzata la Carta costituzionale, suggeriscono
approcci diversi:
se testo, comparazioni possono essere
individuate sul terreno della filosofia e del diritto;
se documento, sono possibili analogie e
confronti con documenti consimili di altre realtà culturali nellambito dello studio
delle lingue straniere;
se evento storico, si possono stabilire
collegamenti con la civiltà letteraria, con la musica in ogni suo genere (classica,
popolare, canzone dautore), con la storia dellarte e, soprattutto per quanto
riguarda il tema "minoranze/cittadinanza", con lurbanistica.
Ancora: il rapporto fra la fisica, le
scienze della terra e lo sfruttamento delle risorse, tra la matematica e i rilievi
quantitativi indicatori del rispetto dei principi costituzionali, tra il latino e il nesso
lex ius nella società romana, tra leducazione fisica e la coscienza della
corporeità secondo il diritto, confermano che nessuna disciplina può essere considerata
estranea a questo processo di apprendimento della cittadinanza.
Il confronto ricco, vario, verificato con
la Carta costituzionale e con tutto ciò che essa rappresenta, crea lattitudine a
progettare il futuro.
3. PRE-TESTI, TESTI, CONTESTI
In questo lavoro può essere usata una
pluralità-varietà di testi, alcuni come testi chiave, altri come strumenti per la
contestualizzazione. Nellesperienza di gruppo sono stati usati unintervista ed
alcuni documenti storici.
3.1 Il pre-testo
La procedura di avvio è unintervista
alla classe, che ha al centro una rilevazione dei concetti di "minoranze" e
"diritti". Il metodo può anche essere quello del brain storming, che
consente di identificare tratti propri delluniverso mentale dei ragazzi, coi quali
bisognerà condividere lanalisi di fonti e lenucleazione di concetti. Nel
corso del lavoro di gruppo lintervista ad una studentessa ha consentito di cogliere
elementi di consapevolezza dei problemi attuali legati ai concetti di minoranze e diritti,
misti a tratti di una mentalità tipica di epoche passate, modernità ed arcaismi che
rimandano ad esperienze sovrapposte di società chiusa ed aperta. In particolare, la
riflessione sui dati contraddittori ha proposto una chiave di lettura usata in circostanze
analoghe da Renate Siebert (È femmina però è bella, Rosenberg Sellier, 1991),
che ha parlato di "pluralizzazione dei mondi della vita, per la coesistenza di
diverse età e diversi modi di pensare nellunità dei singoli vissuti, come
caratterizzazione del moderno nelle ultime generazioni". Lesito
dellintervista ha creato le condizioni per il passaggio alla lettura del primo
testo: la Costituzione della Repubblica italiana.
3.2 Il primo testo
La Costituzione è stata letta come:
1) testo giuridico;
2) documento rivelatore di valori;
3) evento storico che si inquadra in
contesti di diversa durata (il 1946-1948, la transizione dal fascismo alla repubblica,
lItalia del Novecento, lItalia-nazione).
Lanalisi testuale, che si basa sui
concetti-chiave di "minoranze", "godimento di diritti",
"cittadinanza" è stata condotta attraverso:
1) lenucleazione di significati che
rimandano ai concetti-guida in modo esplicito/implicito/per inferenza/per assenza (in
particolare larticolo 3, comunque i principi fondamentali);
2) la individuazione dei soggetti dei
diritti, così come sono nominati attraverso luso dei termini "uomo",
"cittadino, "persona";
3) la lettura in trasparenza dei
termini/concetti indicati nei punti 1 e 2 per scoprire le diverse anime, le ideologie
ispiratrici - liberale, cattolica, marxista - della Costituzione.
3.3 Il primo contesto
La contestualizzazione della
Costituzione rinvia al processo costituente, come esito di una rottura - "guerra
civile, guerra patriottica, guerra di classe" secondo lo stesso Claudio Pavone (Una
guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza, Bollati Boringhieri,
1991) - con il regime fascista.
Laver adottato come linee guida
"minoranze", "godimento dei diritti", "cittadinanza", ha
reso efficace il riferimento ad un documento ricco di significati, come il Manifesto degli
scienziati italiani sulla razza (Razzismo italiano, "La difesa della
razza", n.1, 1938).
Qui lanalisi testuale individua:
1) la giustificazione del concetto di
razza;
2) la specificazione della superiorità
della razza ariana;
3) la condizione degli ebrei come soggetti
esclusi dal godimento dei diritti.
Un possibile approfondimento attraverso
documenti di storia locale raggiunge i modi concreti di applicazione delle leggi razziali
a partire dal 1938 e si enucleano le forme in cui lo stato fascista opera al di fuori
delle garanzie pur rintracciabili nello Statuto albertino.
3.4 Il secondo testo
Il percorso a questo punto risale allo
Statuto albertino, carta in vigore a partire dalla costituzione del Regno dItalia.
Lanalisi testuale riproduce la
medesima traccia individuata in riferimento alla Costituzione della Repubblica; se ne
ricavano:
1) la limitazione della libertà religiosa
(art. 1: la religione cattolica è "la sola religione dello Stato");
2) riferimenti ai diritti dei cittadini;
3) uso di termini come
"regnicoli", "sudditi", accanto a quello di "nazione";
4) spie di disuguaglianze (la mancata
retribuzione per i deputati);
5) unidea di sacralità
nellispirazione del dettato statutario.
Il concetto di "minoranza" assume
qui decisamente una connotazione di minus habentes.
3.5 Il secondo contesto
La contestualizzazione rimanda al processo
che accompagna la concessione dello Statuto, comparativamente difforme dal processo
costituente del 1946, ed alla individuazione delle ideologie liberali e democratiche
espresse in quel periodo, rispetto a cui risalta il carattere octroyé della Carta
piemontese.
Le fonti per un approfondimento comparativo
in questa direzione possono essere:
1) la Costituzione della Repubblica romana,
che contiene forti spunti di uguaglianza, di sovranità popolare, di libertà di
religione, di miglioramento morale e materiale dei cittadini;
2) il testamento politico di Carlo
Pisacane, che ha al suo interno il concetto di democrazia sociale.
Lanalisi dei tre testi (Statuto
albertino, Costituzione della Repubblica romana, Testamento di Pisacane) dà spessore
storico, come processi di lunga durata, ad ideologie di cui troviamo traccia nella
Costituzione della Repubblica italiana e consente di arricchire di contenuti la concezione
della nostra Costituzione come compromesso tra diverse matrici ideologiche.
3.6 Conclusione
Un ritorno alla prima lettura della
Costituzione, resa più consapevole dal percorso di lungo periodo, conduce a ragionare sul
concetto di cittadinanza, in una proiezione che va dal presente al futuro, e ridefinisce
lidea di "minoranza" assumendola sotto il segno della differenza, piena
fondazione della categoria dei diritti nella cornice del patto.
Per finire, un nuovo testo-intervista alla
classe permetterà di valutare il risultato del percorso attraverso le modificazioni di
senso nellapproccio alla Costituzione .
Testi utilizzati
Costituzione della Repubblica italiana
Manifesto degli scienziati sulla razza
Documenti locali sulla persecuzione antiebraica fascista
Statuto albertino
Costituzione della Repubblica romana
Testamento politico di Carlo Pisacane
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