Le coordinate metodologiche e il percorso didattico

Le metodologie sono sostanzialmente riconducibili a due filoni, di tipo pedagogico-strategico (1) l’uno, di tipo didattico-operativo l’altro, tra loro integrati:

  • la riflessione inerente gli stili cognitivi e di apprendimento nonché le aree del sapere, saper essere, saper fare (2), alla luce degli apporti delle nuove tecnologie dei linguaggi multimediali
  • il modello operativo di unità didattica proposto dalla ricerca azione e dalla sperimentazione assistita condotta dall’IRRSAE Lombardia, negli anni 1988-1991(3) e 1995-1996 (4), che qui di seguito riportiamo schematicamente, adattato alla situazione specifica e ad un’esperienza di "laboratorio storico", concepito come spazio pedagogico e luogo di esperienza, non tanto come luogo fisico, che nella nostra realtà scolastica manca.

3.1 Fasi di lavoro

3.1.1 Fase della motivazione:

  • esplorazione delle preconoscenze, (vecchio/antico; presente/passato; oggi c’è/ieri c’era?; fonti orali/materiali….), delle risorse attivabili;
  • definizione embrionale del quadro di riferimento;
  • esplicitazione di finalità e obiettivi;
  • approccio e sperimentazione di wordprocessor e presentazioni

3.1.2 Fase della messa a fuoco:

  • definizione dell’ambito di ricerca,
  • formulazione di una mappa concettuale di massima,
  • definizione/individuazione di risorse documentarie accessibili e delle operazioni richieste,
  • prima ricognizione per il reperimento di oggetti/fonti materiali, di testimonianze/fonti orali,
  • esercitazioni di videoscrittura e gestione file, introduzione all’ipertestualità

3.1.3 Fase dell’acquisizione:

  • descrizione e catalogazione dei reperti,
  • raccolta, contestualizzazione e socializzazione delle interviste,
  • identificazione di costanti/discrepanze tra le testimonianze (dove? quando? che cosa?…);
  • ridefinizione delle ipotesi di ricerca e
  • selezione di ulteriori notizie in forma
      • di narrazione (racconti di "Autore" (5), inerenti i periodi e gli ambiti di interesse)
      • di ricostruzione storica (riferimenti storiografici (6), dati…)

3.1.4 Fase della socializzazione

  • progettazione definitiva (storyboard, nodi, links, impaginazione…) dell’ipertesto, a partire da una base cartacea, che consentisse la più ampia partecipazione degli studenti
  • sua realizzazione,
  • pubblicizzazione e "divulgazione", con la partecipazione alla mostra-convegno scuolamultimedi@va, organizzato dalla sede territoriale di Varese dell’ IRRE Lombardia nella primavera 2000, e con la mostra scolastica di fine anno.

3.1.5 Fase della verifica

  • in itinere: osservazione delle abilità sociali sviluppate, delle competenze strumentali (lettura, scrittura, rielaborazione dei dati, videoscrittura, comunicazione…) e procedurali, riaggiustamento del percorso;
  • finale-individuale: accertamento della consapevolezza del percorso seguito, della acquisizione di conoscenze relative ai contenuti trattati, della capacità di navigare l’ipertesto;
  • finale-collettiva: valutazione del prodotto, come efficace momento di socializzazione e riflessione sull’esperienza (metacognizione)

3.2 Gestione delle attività

Le attività hanno richiesto un consistente impegno temporale, che è stato possibile in quanto dall’inizio dell’anno scolastico l’orario settimanale prevedeva un’ora aggiuntiva di "attività di laboratorio" con la Docente di Lettere. Nel corso delle fasi di lavoro, in alcune occasioni si è preferito tuttavia gestire il tempo con un’organizzazione di tipo "modulare": concentrando impegno, attenzione e sforzi in alcune ore/giorni contigui. La fattibilità di una tale organizzazione flessibile è dovuta sia a motivi strutturali (unica Docente dell’area linguistica e geostoricosociale, su un’unica classe a T.P., flessibilità organizzativa introdotta con l’autonomia scolastica…), che a motivi didattici, considerata la forte valenza trasversale del lavoro: infatti le competenze linguistico-comunicative sono state attivate in ogni momento, sia come fruizione che come produzione. Una tale flessibilità ha favorito negli alunni il processo di "interiorizzazione" (elaborazione metacognitiva) del percorso, delle procedure nonché l’integrazione dei contenuti della e nella esperienza personale.

Spesso –essendo prevista nell’articolazione oraria una suddivisione bisettimanale della classe per gruppi di livello- si è lavorato al progetto anche in questi momenti, in particolare per operazioni o attività che implicassero maggiori abilità (potenziamento) e un numero ristretto di "attori".

Non tutti i ragazzi sono stati in grado di portare il loro contributo in termini di reperimento di fonti e dati, tuttavia si è avuto cura di attivare tutta la classe in un lavoro collaborativo, in cui la dimensione personale/soggettiva ha dovuto necessariamente integrarsi e svilupparsi in una dimensione collettiva/"oggettiva": e questo è stato pure il filo rosso sotteso come finalità educativa e cognitiva del progetto.

L’attività è stata proposta nel dicembre ’99; dopo una prima fase di progettazione, reperimento di oggetti, materiale documentario, testimonianze, si è sistematicamente lavorato, dal gennaio al marzo 2000, per almeno due ore settimanali. Si sono utilizzati inoltre i tempi relativi a tre articolazioni modulari delle attività – per circa 35 ore.

NOTE

1. Ausubel D. , Educazione e processi cognitivi,  Angeli, Milano, 1978; Cajani L. Relazione all’IRRE Lombardia su Iper-multimedialità nell’area geo-storico-sociale,  Milano 1999; Novak J.D. - Gowin D.B. Imparando a imparare. SEI, Torino, 1989; Vayola P., Multimedialità e stili cognitivi, in http://www.univr.it/iperstoria/index.htm torna su

2. Cupaiolo M.T., Validità formativa della multimedialità nella didattica della storia del Novecento, materiali per il Corso di formazione per Docenti Piano Nazionale di Formazione sulla Storia del Novecento, Polo di Gallarate (Va), Novembre 1999; Del Monaco A.,  Un laboratorio per la storia, relazione all’IRRSAE Lombardia, aprile 1999; Eadem, Dalla memoria al progetto, M.P.I. Direzione Classica, Quaderni 5, 1995; Mattozzi I. , Che il piccolo storico sia!,  in "I viaggi di Erodoto", B. Mondadori, N. 16, 1992. torna su

3. AA.VV., Per un curricolo continuo di formazione geostorico-sociale, 2 voll. IRRSAE Lombardia, 1994 torna su

4. AA.VV.,  Scienze geostorico-sociali per un curricolo verticale, IRRSAE Lombardia, 1998 torna su

5. Gianini Belotti E., Pimpì oselì, Feltrinelli, Milano, 1995; Lodi M., I bambini della cascina, Marsilio, Venezia, 1999; Mafai M., Pane nero. Mondadori, Milano, 1987; Marchi C. , Quando eravamo povera gente. Rizzoli, Milano, 1988. torna su

6. Si è fatto in genere riferimento alla manualistica di Storia, Educazione Civica e Geografia, per la scuola media. torna su