Premessa

 

Vorrei ripercorrere con la memoria un cammino lungo, faticoso ma anche esaltante perché il contributo che noi possiamo dare alla comunità scolastica, ed al Ministero, nel momento in cui si tratta di definire i curricoli, può nascere solo dall'intreccio fra le riflessioni nate dalla pratica della ricerca storica, e le pratiche costruite attraverso la riflessione sulla ricerca didattica. E non è un intreccio d'occasione, un incontro episodico scaturito dalla geometria organizzativa di questo convegno.

 Osservare gli storici nelle loro botteghe di ricostruzione del passato, comprenderne i segreti, impadronirsi dei loro linguaggi e delle loro tecniche, metterli alla prova della costruzione di una memoria condivisa che fondi la cittadinanza, imparare a trasporre nel campo dell'insegnamento la sostanza della disciplina che chiamiamo Storia senza che ne impallidissero i connotati scientifici - e tuttavia rispondendo alle esigenze della comunicazione fra le generazioni - ed infine scoprire le vie per pratiche didattiche in cui si addensi il significato generale di ogni rapporto, intimo e personale e civile e generale, con la storia che si costruisce ogni giorno e con quella che altri nel tempo hanno vissuto: questo è il modo in cui la rete di Istituti, ed il LANDIS che ne fa parte, hanno lavorato per decenni.

 Non è un merito particolare dì qualche mente illuminata, ma piuttosto una conseguenza di scelte fatte cinquant'anni fa e poi condivise e condotte fino al punto in cui siamo. E' davvero una storia collettiva quella che vorrei brevemente narrarvi, perché ritengo giusto che voi riconosciate il segno ed il significato di ciò che proponiamo.