Connotazioni del curricolo

 

Il curricolo di storia è  verticale, cioè supera la ciclicità dell’insegnamento nei diversi ordini di scuola e affronta la storia generale in modo progressivo dalla scuola di base al compimento dell’obbligo; prevede, nel triennio della scuola superiore, approfondimenti tematici di lungo periodo. Deve essere permeabile alla trasversalità con altre discipline.

Si basa sull’interrelazione tra conoscenze e metodologia per formare negli allievi competenze utili sia al proseguimento degli studi che all’entrata nel mercato del lavoro.

L’approccio conoscitivo è europeo, nazionale e locale, inserito in una prospettiva mondiale, con percorsi sincronici, diacronici e di possibile intersezione tra le diverse scale temporali e spaziali.

Il curricolo è essenziale, in quanto individua un numero limitato di quadri generali o nuclei fondanti della disciplina per ogni anno di studio, così da fornire una mappa geo-storica.sociale del passato. E’ anche flessibile, per adeguarsi alle esigenze di programmazione autonoma degli insegnanti, ed è continuamente rivedibile.

Propone una metodologia didattica di coinvolgimento attivo degli allievi. .Gli insegnanti sviluppano le competenze di ricercatori e organizzatori di sapere, programmando la costruzione del processo di conoscenza storica da parte degli allievi, attraverso la sperimentazione delle procedure della ricerca storica.

Il luogo di tale sperimentazione è il laboratorio di storia con proposte di percorsi e ricerche guidate su temi di storia locale, nazionale, europea e mondiale e relativi intrecci.

Le competenze, proprie del sapere geo-storico-sociale, a cui devono giungere gli allievi al compimento del curricolo, possono essere così sintetizzate : a) l’applicazione delle categorie storiche (tempo, spazio, soggettività, inferenza, permanenza e mutamento, ecc.) ; b) la selezione, l’interrogazione e l’interpretazione delle fonti, individuandone anche l’intenzionalità dei soggetti (individuali e collettivi) che le hanno prodotte e le hanno organizzate ; c) la datazione e la contestualizzazione ; d) la generalizzazione e la concettualizzazione con la costruzione di mappe storico-geografiche ; e) il riconoscimento e l’utilizzo di modelli storiografici esplicativi per giungere a una visione d’insieme dei processi storici e sociali.

Con lo studio della storia gli allievi acquisiscono anche delle competenze trasversali, a) la capacità di tradurre da un linguaggio all’altro delle discipline diverse, b) l’analisi di fonti molteplici di discipline diverse e individuazione di possibili inferenze ; c) le operazioni logico-formali e metacognitive per sviluppare una concezione complessa delle categorie generali dello spazio e del tempo, della permanenza e del mutamento per interpretare la complessità del passato e del presente.

La finalità dell’apprendimento della storia è, infatti, quella di costruire la formazione di una cultura storica, cioè la capacità di pensare storicamente il passato, interpretandone la problematicità e cogliendone le inferenze nel presente.

Tale percorso curricolare parte dalla considerazione di alcuni problemi e processi aperti nel mondo presente, ricercandone le radici storiche di lungo periodo e intende condurre gli allievi, partendo dalla loro esperienza personale e dalla loro percezione del presente, a costruire mappe concettuali con le categorie e le procedure proprie della disciplina, che consentano loro di acquisire la consapevolezza di appartenenza a identità locale, nazionale ed europea per operare confronti, analogie e differenze con altre culture e altre storie su scala mondiale.

I filoni conduttori dei quadri generali possono essere così indicati :

* il rapporto dell’uomo con l’ambiente dalla preistoria ad oggi, attraverso le forme culturali e gli sviluppi delle tecniche, delle scienze e delle tecnologie;

* le sovranità degli Stati nazionali e gli organismi sovranazionali dalla formazione del concetto di Stato all’unificazione politica ed economiche di Stati e alla relativa tendenza alla separazione in piccoli territori;

* dalle differenze e separatezze di aree chiuse del mondo all’interdipendenza e alla globalizzazione;

* i flussi migratori di dimensione locale e mondiale con le relative connotazioni economiche, sociali e culturali;

* i nuovi diritti di cittadinanza e il rispetto delle differenze culturali

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