Appendice

I contesti di apprendimento

 

 

. La promozione degli apprendimenti relativi all’ambito storico geografico sociale trova nelle relazioni e nell’esperienza di vita familiare, associativa e scolastica un importante punto di riferimento per le iniziative didattiche della scuola. Di qui la necessità di non perdere di vista le dinamiche di vita personale e sociale dei fanciulli e dei preadolescenti e le mete di sviluppo personale e comunitario da proporre loro, attraverso l’esplorazione delle vicende umane e attraverso la stessa avventura scolastica. Le conoscenze e le competenze dei soggetti, di cui si occupa particolarmente la scuola, variano col variare dell’età e delle condizioni oggettive (l’ambiente extrascolastico da un lato e l’azione didattica dall’altro) e soggettive (il vissuto, con particolare riferimento all’interesse e allo studio).

La circolazione vitale tra vissuti personali e conoscenze offerte e conquistate può crescere nei ragazzi con maggiore o minore intensità e soddisfazione, alimentando lo sviluppo fisico, affettivo, mentale, morale, insieme al sapere e alla cultura, ma può anche rallentare, interrompersi, e poi rimettersi in moto e riacquistare senso e direzione. Di qui la necessità di cercare la maggior possibile vicinanza fra l’offerta dei contenuti didattici e la possibilità dei ragazzi di assimilarli in termini di conoscenza, di competenza, di saggezza. Di qui anche la necessità di integrare individualizzazione e socializzazione, e di promuovere emulazione e cooperazione, anche attraverso il lavoro di gruppo e varie attività sociali, che possono svilupparsi con la collaborazione di più docenti e di più discipline.

Le discipline storiche, geografiche e gli studi sociali non esauriscono certo l’impegno educativo della scuola, neppure nella dimensione che va sotto la sintetica espressione "cittadinanza democratica", ma dispongono di particolari valenze utili a promuovere, nel corso dell’età evolutiva, identità e solidarietà, razionalità e affettività, attenzione al globale e al particolare, attenzione ai conflitti e capacità di viverli in modo non distruttivo.

Un’identità personale da costruirsi attraverso il riconoscimento di molteplici appartenenze e di molteplici eredità, e una solidarietà da pensarsi e da viversi in ambiti sempre più vasti, sono le complementari polarità che si tratta di consolidare, facilitando nei ragazzi la ricostruzione del proprio esserci nello spazio e nel tempo, la partecipazione alla vita sociale della classe e la proiezione nel futuro del proprio sogno/progetto di vita.

Alla prima polarità sono riconducibili le problematiche della salute, dell’orientamento, delle relazioni fra ragazzi e ragazze e fra portatori di diverse culture e di diverse problematiche personali, familiari e sociali. Alla seconda le problematiche relative ai diritti umani, alla pace, allo sviluppo, all’ambiente. Una scuola che punti all’accoglienza, alla buona qualità delle relazioni e degli apprendimenti, attraverso un impegno di cooperazione comunitaria, costituisce un ambiente favorevole alla lotta contro il disagio, e contro la dispersione scolastica, che sono matrici di molte forme d’insuccesso per i singoli e per la società.

L’orientamento alla valorizzazione di sé, degli altri, dell’ambiente, nella prospettiva della fruizione dei diritti e dell’esercizio dei doveri, passa attraverso la selezione di contenuti e di esperienze adatti a sollecitare curiosità, interesse, volontà di partecipazione alla risoluzione di problemi comuni.

Questa consapevolezza induce a considerare tutta la scuola, fatta di spazio, tempo, contenuti, metodi, tecniche, relazioni, come complesso di risorse più o meno idonee a rafforzare le potenzialità positive dei ragazzi, per aiutarli a trovare la loro strada e a non disperdersi nei meandri di una società complessa, sovente contraddittoria e disorientante.

Il passaggio dalla narrazione alla ricerca e dalla rappresentazione oggettiva del mondo all’interiorizzazione di sistemi di concetti, di atteggiamenti, di criteri di giudizio e di comportamento qualificati sul piano etico, civico, sociale e politico implica l’impegno della scuola a realizzare una continua integrazione fra l’alfabetizzazione culturale e l’educazione alla convivenza democratica, per usare i concetti proposti nei Programmi della scuola primaria del 1985.

Il confronto, volto a cogliere similitudini e differenze fra i comportamenti di individui e popoli rilevabili nel tempo e nello spazio e i comportamenti rilevabili nella microsocietà della classe e della scuola, può suggerire vie di analisi critica, di comprensione, di lotta per superare limiti e per conquistare livelli più elevati di civiltà.

La normativa scolastica sull’autonomia e lo stesso "statuto delle studentesse e degli studenti" offrono a docenti e studenti la possibilità di una graduale conoscenza e di una progressiva adozione di norme e di criteri di condotta utili a far vivere ai fanciulli e ai preadolescenti un’esperienza di cittadinanza nella classe e nella scuola.

Il metodo dell’apprendimento attraverso i laboratori didattici si presta particolarmente a mobilitare interessi e a promuovere osservazioni, manipolazioni di oggetti e discussioni, utili a capire, a capirsi e a fornire ai docenti elementi per una conoscenza approfondita dei singoli ragazzi, al di là delle utili prove oggettive di profitto.

Anche le visite a luoghi significativi dell’ambiente urbano e rurale e le esperienze di gioco e di ricerca che si possono fare d’intesa fra scuole diverse possono fornire quell’arricchimento di conoscenza e di esperienza da cui è giusto attendersi una crescita equilibrata dei ragazzi e delle ragazze.

Le possibilità offerte dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione consentono di costruire reti intra e interscolastiche, con aperture in ambito nazionale, europeo e mondiale. Attraverso conoscenze ricuperabili nel contesto di vita della scuola, del quartiere, della città, si possono ascoltare e valorizzare nel dialogo non solo voci che vengono dalle generazioni dei padri e dei nonni per ricostruire il recente passato, ma anche voci e scritti che vengono da coetanei e comunque da contemporanei portatori di esperienze, di mentalità, usi e costumi diversi. Ciò consentirà di stabilire reti di informazioni e di amicizie anche con i paesi da cui provengono i piccoli immigrati presenti nelle nostre scuole.

Nel gioco, nel dialogo, nel racconto anche filmato, nella corrispondenza, nella confezione di giornalini di classe e di scuola, nell’esperienza dell’invenzione individuale e collettiva e della drammatizzazione di testi, si possono scoprire quei valori di affettività e quelle emozioni che rendono poi significativa la scoperta dei testi più solenni e più astratti delle dichiarazioni dei diritti umani, delle costituzioni e delle norme vigenti, che vanno per così dire scoperte in rapporto alla dinamica da cui sono nate, come risolutrici di problemi, anziché come affermazioni astratte o come imposizioni da rispettare o da ricordare.

Si tratta di portare gradualmente i ragazzi ad essere non solo consumatori di prodotti e di norme, ma anche produttori di idee, di iniziative, di regole di vita per la loro piccola comunità. Utili sono in proposito le esperienze del "circle time", per riflettere insieme su problemi che riguardano la vita di classe, esperienze di partecipazione scolastica e anche di democrazia civica, sulla scorta delle ormai diffuse esperienze di consigli comunali dei ragazzi.