I primi due anni: dai campi di esperienza agli ambiti

 

Nei primi due anni della scuola di base la bambina e il bambino sperimentano le prime forme di organizzazione delle conoscenze attraverso attività e situazioni didattiche che, pur essendo tutte fortemente integrate, appartengono ad ambiti diversi. Il termine "ambito" serve a designare queste prime forme di aggregazione che senza fare ancora riferimento esplicito agli statuti delle diverse discipline, consentono tuttavia agli insegnanti di svolgere attività ed esperienze significative per gli allievi che danno evidenza ad alcuni fondamentali aspetti differenziati: per esempio, le funzioni espressiva e comunicativa dei linguaggi, proprie della lingua italiana e della prima lingua europea moderna, ma anche delle arti visive, della musica e della motricità; la dimensione logica e quella sperimentale, salienti nella matematica o nelle scienze; la presenza umana nell’ambiente e le relazioni umane nel tempo e nello spazio, caratteristiche della storia, della geografia e degli studi sociali. Queste forme di aggregazione non vogliono avere una giustificazione di tipo organizzativo, anche se favoriscono il costituirsi del team degli insegnanti sulla base del variare e integrarsi delle loro competenze e delle scelte. Esse rispondono soprattutto all’esigenza di introdurre gradualmente le alunne e gli alunni al confronto con i diversi linguaggi disciplinari, evitando sia il rischio della frammentazione e della dispersività, sia quello di una precoce e improduttiva sistematizzazione disciplinare.

Introdurre gradualmente le alunne e gli alunni alle discipline significa appunto aiutarli senza forzature a cogliere e usare modi per loro nuovi, ma comunque significativi, di elaborare curiosità, esperienze e conoscenze e di inquadrarle in ambiti non definitivi né rigidi, ma già ordinati. Significa, soprattutto, dare agli allievi una prima consapevolezza che i linguaggi delle discipline non sono vuoti di significato, bensì danno nuovi e più ricchi significati a ciò che via via si scopre e si apprende.

AMBITO ANTROPOLOGICO-AMBIENTALE

L’ambito comprende la storia, la geografia e le scienze sociali. Ne diamo qui di seguito le finalità complessive, le finalità specifiche delle discipline che, integrandosi, costituiscono l’ambito e gli obiettivi complessivi finali.

a) Le finalità complessive dell’ambito antropologico-ambientale

Le conoscenze e le competenze relative a tale ambito si integrano tra loro attraverso modalità che privilegiano il fare e il ricercare.

Le specificità disciplinari si intrecciano con le tematiche relative agli scienze sociali a partire dalla globalità delle esperienze di vita dei bambini e delle bambine e si articolano gradatamente in base alle curiosità, agli interessi, ai bisogni di esplorazione e di comprensione dei singoli alunni e dei gruppi.

La conoscenza di sé e dell’altro, l’esplorazione del passato e dello spazio vissuto, la costruzione di rapporti interpersonali, la scoperta delle norme della vita sociale sono processi già iniziati nella vita familiare e extrafamiliare e negli anni della scuola dell’infanzia. I percorsi formativi dell’ambito antropologico-ambientale nei primi due anni della scuola di base si caratterizzano pertanto come occasioni intenzionali di potenziamento di tali processi in funzione dello sviluppo affettivo ed emotivo, sociale, etico-morale di ogni alunna/o.

Lo scopo principale è quello di condurre gli allievi alla progressiva costruzione del lessico di base specifico delle discipline di quest’ambito e alla rielaborazione di alcuni concetti di uso quotidiano in modo che su queste basi si fondi il successivo processo di formazione delle conoscenze storiche, geografiche e sociali. Gli alunni sono guidati a ricavare dai contesti di relazione in cui sono immersi (io-famiglia, io-gruppo dei pari, io-società, io-ambiente) le parole e i concetti con i quali operare per cominciare ad avere una prima consapevolezza della complessità della realtà.

All’interno dell’ambito i diversi saperi si integrano intorno a nodi problematici che scaturiscono dai contesti di relazione. Si lavora inoltre sulle fondamentali coordinate spaziali e temporali. La costruzione del lessico avviene attraverso attività esplorative, manipolative, di comunicazione linguistica, grafica, motoria.

L’operatività e il ricorso alle tecnologie sono funzionali a una graduale transizione dall’esperienza vissuta all’esperienza mediata e riflessa in vista della costruzione dell’identità personale e sociale, della consapevolezza di diritti e doveri, dello sviluppo del senso di solidarietà e di cooperazione, della responsabilità verso l’ambiente di vita.

b) Gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni dell’ambito antropologico-ambientale

  • orientarsi nel tempo a partire dalla storia e dalla esperienza personale:
    - orientarsi nello spazio a partire dai luoghi dell’esperienza personale;
    - collegare e distinguere diverse storie personali nei gruppi di riferimento (famiglia, gruppo dei pari, ambiente sociale), collocandole nelle dimensioni spaziale e temporale;
  •   riconoscere i simboli più comuni per muoversi nello spazio urbano e circostante:
      - orientarsi nello spazio secondo punti di riferimento dati
  • compiere azioni in base a indicazioni di direzione e di distanza:
    - leggere e costruire semplici rappresentazioni degli spazi;
    - riconoscere e cominciare a utilizzare il lessico di base dell’ambito;
    - descrivere verbalmente e rappresentare graficamente oggetti in uno spazio;
  • raccontare fatti ed esperienze;
  • condividere compiti e responsabilità con i coetanei;

  • stabilire rapporti con gli altri basati sull’autonomia personale e sul riconoscimento della diversità;

  • riconoscere ed accettare le regole delle relazioni sociali.

    c) i contenuti essenziali comuni

    Vocaboli e concetti relativi alle seguenti dimensioni:

  • sociale: famiglia, gruppo, ruolo; regola/norma/legge; potere, collaborazione, cooperazione, tradizione, festa;
  • economica: lavoro, mestiere, denaro, guadagno, commercio;
  • quotidiana: alimentazione, abbigliamento, abitazione, abitudini e usi sociali;
  • culturale: comunicazione (oralità e scrittura, musica, immagine, multimedialità); arti figurative (architettura, pittura, scultura); religioni, miti; fonti (documento scritto, fossile, rudere); tecnologia (utensile, macchina);
  • temporale: durata, anteriorità, posteriorità, contemporaneità, ripetizione, date;
  • spaziale: luogo (vicino-lontano, sopra-sotto, destra-sinistra), ambiente (fisico,antropico), direzione, mappa.

d) Le competenze attese nell’ambito ambito antropologico-ambientale

  • ricostruire eventi legati all’esperienza personale;
  • orientarsi nello spazio secondo punti di riferimento noti;
  • descrivere verbalmente e rappresentare oggetti nello spazio;
  • confrontare realtà vicine (la città, il paese, le attività lavorative, gli strumenti d’uso quotidiano e le più diffuse tecnologie ecc.) con realtà anche lontane nel tempo e nello spazio ed evidenziare analogie e differenze.