Storia orale e fonti orali

 

.Oggi si considerano queste espressioni come sostanzialmente intercambiabili. Eppure ci sono state accese discussioni in proposito: storia orale sembrava alludere a una nuova branca della storiografia, totalizzante, alternativa, in contrapposizione a quella tradizionale, mentre fonti orali poteva spaventare di meno, sembrare un'espressione più neutra, meno impegnativa, e anche più legata a precedenti esperienze italiane rispetto all'anglosassone oral history (vedi il paragrafo successivo dedicato a Il caso italiano). Cautele terminologiche che rivelavano diffidenze tenaci....(L. Passerini, Storia e soggettività, p.117 ) Tuttavia altro sono le fonti e altro è la storia; guai ad appiattirsi sulle fonti, comprese quelle orali. La storia che può essere ricostruita e insegnata a partire dalle fonti, a condizione che si rispetti la condizione preliminare per poterle utilizzare, ovvero la critica filologica delle stesse. In campo didattico, inoltre, acquistano importanza centrale le operazioni preliminari e le fasi intermedie degli itinerari di ricerca ( D.Jalla, in La storia: fonti orali nella scuola)

Storia orale:
settore della storiografia che utilizza le fonti orali sistematicamente e con piena valenza e consapevolezza metodologica e critica. La caratterizzazione fondamentale sta nell'uso esplicito, non subordinato, non "clandestino", di queste fonti; un lavoro storiografico che ha accettato la sfida dell'oralità e che ha colto la dignità e la specificità delle fonti orali ( la "diversità della storia orale" di cui parla Sandro Portelli) Occorre essere consapevoli dell’ampiezza dell'ampiezza del dibattito, anche sotto il profilo metodologico, che ha avuto una ricca elaborazione specifica per la didattica.

Fonti orali: perché?
Uno dei nodi più inquietanti e caratterizzanti del Novecento, non perché sia una novità in senso assoluto, ma perché per la storia contemporanea ha assunto risvolti e contorni di spessore e complessità inusitate, è il nesso storia - memoria. Sappiamo bene che non è possibile eludere il problema dell'approccio ai temi della memoria e della soggettività nell'insegnamento della storia, vale a dire fingere che non esista il nesso storia-memoria, uno dei nodi più inquietanti e caratterizzanti della storia contemporanea. Sotto il profilo didattico, la fonte orale rimane la via d'elezione per l'approccio ai temi della soggettività e della memoria nei suoi meccanismi dinamici, dei rapporti tra le storie di tutti e la cosiddetta grande storia, ha grandi risorse per l'apertura e l'intreccio multidisciplinare, favorisce l'acquisizione di un dato essenziale: ogni operazione storiografica è produzione consapevole di memoria storica, a vari livelli. Eppure la fonte orale è ancora troppo spesso usata a scuola in modo improprio ( uso sostitutivo; false questioni di attendibilità; ecc. ).