Lavorare con le fonti orali

 

a - esplicitare i criteri di scelta del campione sulla base dell'oggetto e dello scopo della ricerca (non generalizzare i risultati, se mai limitare, percepire le differenze e le complessità). Individuare i testimoni, gli intermediari. Importanza dei diversi soggetti, ad esempio, la memoria autobiografica delle donne, anche per i temi "maschili", come la guerra, la politica ;

b - questionario o traccia (latente: deve soprattutto guidare idealmente l’intervista, non sottoporre l’intervistato a una sorta di interrogatorio). Occorre definire i temi, le scelte di campo, formulare le ipotesi, le domande (operazione molto importante dal punto di vista didattico in quanto può esplicitare un principio fondamentale, ovvero che l'operazione storiografica è produzione consapevole di memoria). Sottolineo l’importanza della contestualizzazione storica e quindi della conoscenza degli eventi rispetto al campo tematico oggetto dell’indagine.

c - modalità dell'intervista
. Riassumo alcune avvertenze: saper ascoltare (richiamo l’attenzione sull’educazione all’ascolto delle esperienze autobiografiche e delle relative valenze formative); essere chiari sugli scopi; essere consapevoli delle "astuzie" del testimone che si modella sulle aspettative. Rivestono grande importanza l’ambiente, il ruolo del testimone e dell’intervistatore (natura e carattere delle relazioni che si instaurano, ad esempio se l’intervista è raccolta in classe piuttosto che in casa del testimone, e così via).

d - strumenti di corredo. Scheda - dati sul testimone, sul colloquio, modalità , notizie; utilità della descrizione dettagliata , che consente di limitare la trascrizione se e dove necessaria.

e - la trascrizione. Non è solo un problema tecnico, di tempo, di fatica. Qui entriamo nel campo della interpretazione . Lo strumento principale , la fonte per eccellenza è la cassetta, la registrazione. La fedeltà maniacale nella trascrizione è un illusorio sostituto dell'interpretazione soggettiva, inevitabile nel passaggio dall’oralità alla scrittura, ma tuttavia la trascrizione deve essere rigorosa, rispettando fedeltà e leggibilità. Ogni trascrizione è una sorta di traduzione, in quanto riproduzione, rappresentazione scritta del testo orale.
Gli studiosi adottano varie soluzioni . Si veda, ad esempio, la classificazione di Giovanni Contini (in Verba manent): - testo base - testo adattato - testo normalizzato - testo tradotto- ritrascrizione. Teniamo presente che la storia orale "è un'arte, non una scienza esatta"(Willa Baum), ed è stata anche definita una "violenza sulla natura del materiale per offrirgli un nuovo grado di rilevanza" ( Sandro Portelli ).