Nuove tecnologie e insegnamento/apprendimento della storia


Due recenti indagini su scuola e nuove tecnologie ci danno un quadro della situazione attuale (aggiornata alla prima metà del 2000) sia sul versante quantitativo, sia sul versante degli atteggiamenti e dei comportamenti prevalenti tra gli insegnanti. Il 92,9% delle scuole pubbliche elementari e medie è dotata di computer, mentre per le scuole pubbliche superiori la percentuale è pari al 99,6%; il 61,2% delle scuole elementari e medie dispone un collegamento a Internet, contro il 93,1% delle scuole superiori; le scuole che hanno un sito Web sono l’11,9% delle scuole elementari e medie e il 43,4% delle superiori; pacchetti per la creazione di ipertesti o prodotti multimediali e per l’accesso a Internet e la gestione della posta elettronica costituiscono il software più richiesto dalle scuole (1).

Nelle scuole italiane sono presenti 208.000 computer, con un incremento del 32% tra il 1996 e il 1999, ma non sempre la dotazione minima ritenuta ottimale per il loro uso didattico (25 computer in una scuola) è presente dappertutto. Solo il 55% degli insegnanti del campione IARD (2) lavora in tali condizioni. Se a questo si aggiungono i vincoli legati alle molteplici scadenze della vita scolastica o all’elevato numero di alunni per classe, si può arguire che il numero di insegnanti che possono lavorare seriamente si riduce ulteriormente. Nonostante ciò il 90% degli insegnanti ritiene utile e fruttuoso l’impiego delle tecnologie multimediali, anche se soltanto il 31,3% lo ritiene indispensabile. Prevale dunque un atteggiamento positivo, fortemente correlato sia con un alto livello dei consumi culturali sia con la capacità di iniziativa in campo culturale e didattico. Questo dato è confermato dal fatto che la richiesta di aggiornamento sull’uso delle nuove tecnologie si colloca al secondo posto nelle priorità indicate in tema di formazione in servizio, subito dopo i corsi su temi disciplinari.

Nella frequenza d’uso del computer gli insegnanti del campione IARD si dividono in tre aree quasi equivalenti: il 30,6% lo usa regolarmente, il 35,9% lo usa saltuariamente, il 33,5% mai. Quest’ultima area è correlata con l’età (superiore a 50 anni), il sesso (femminile), le materie insegnate (materie letterarie). Per quanto riguarda l’uso di Internet: mentre la stragrande maggioranza delle scuole ha un collegamento a Internet, solo un insegnante su dieci utilizza tale collegamento per reperire materiale utile per la didattica (3). Questo dato, se segnala una scarsa familiarità con la Rete, può d’altro canto risultare viziato dalla premessa implicita nella domanda rivolta, e cioè che la ragione principale del collegamento con Internet stia nella ricerca di materiale didattico e non in qualcos’altro. La scarsa confidenza con la telematica sembra comunque confermata dallo scarso uso della posta elettronica: solo un insegnante su cinque usa regolarmente questo strumento di comunicazione.

Una recente ricerca sull'utenza di Internet, realizzata da Eurisko nel giugno-luglio 2000 (4), valuta la crescita del numero di utenti per anno dal 1999 al 2001 da circa 9.000.000 a circa 16.000.000. Tra il 1999 e il 2000 il numero di abbonati a providers Internet è passato da 540.000 a 3.700.000, incremento causato in buona parte dagli abbonamenti gratuiti. Bisogna tenere conto, a questo proposito, del fatto che il numero di abbonamenti è sicuramente inferiore al numero di utenti, dato che più utenti si possono collegare con lo stesso abbonamento. Gli utenti "abituali", che cioè si collegano con frequenza settimanale alla Rete, sono, sempre secondo le stime di Eurisko, 4.000.000 . Per capire la tendenza all'incremento in atto basti considerare che le stime per il 1999 individuavano, oltre ai 9.000.000 di utenti "potenziali", 4.000.000 di utenti "occasionali" e 2.000.000 di utenti con frequenza quotidiana o quasi quotidiana (5). L'indagine Eurisko del giugno-luglio 2000 rileva inoltre il notevole aumento dei collegamenti a Internet da casa, diventati nettamente superiori a quelli dal luogo di lavoro o da scuola: mentre i collegamenti da casa sono cresciuti da 520.000 nel 1997 a 4.100.000 nel 2000, quelli dal luogo di lavoro sono cresciuti da 810.000 a 2.300.000; l'incremento dei collegamenti dalla scuola è invece minore: da 1.200.000 nel 1998 a 1.700.000 nel 2000. Quest'ultimo dato è particolarmente significativo, se si considera che proprio gli anni 1997-2000 hanno visto l'attuazione di un Piano di sviluppo delle tecnologie didattiche che ha fornito a tutte le scuole italiane attrezzature informatiche e telematiche. Esso è però parzialmente contraddetto da un altro dato, riferito ai primi mesi del 2000: impiegati e insegnanti rappresenterebbero la maggioranza dei navigatori (41%), seguiti dagli studenti (22%). La contraddizione si potrebbe spiegare osservando che gli insegnanti e gli studenti che si collegano lo fanno prevalentemente da casa e non da scuola. Un altro dato interessante, che riguarda gli argomenti consultati via Internet, viene fornito da una ricerca condotta dal Marketing Strategico Offerta e Palinsesti della RAI, ma relativa al 1998 (6): gli argomenti culturali, e in particolar modo la storia, coprono percentuali basse di interesse e per la storia si osservano le stesse percentuali (5-6%) sia per i collegamenti da casa che per i collegamenti dalla scuola. I dati dell'indagine Eurisko confermano questa tendenza. E' anche vero, però, che se si estrapolano le ragioni che portano a "navigare" si scopre che la ricerca bibliografica e la lettura di libri e riviste assumono un peso maggiore.

Nella generale crescita dei nuovi media la scuola e la storia non sembrano comunque, stando ai risultati di queste indagini, avere acquisito posizioni di rilievo, la prima come luogo e tessuto di relazioni a partire dai quali si naviga nella rete, la seconda come ambito di interrogazione della stessa. È fondata questa impressione? Dove cercare le ragioni di questa situazione? Dal lato della "domanda" di conoscenze storiche o dal lato dell'"offerta" di contenuti storici?

NOTE

* Gli indirizzi Internet dei siti indicati sono stati aggiornati al 20 maggio 2001.

1. SIRMI, Diffusione di Internet e delle nuove tecnologie nel mondo della scuola, ricerca effettuata nel marzo 2000 per conto della Microsoft,  torna su

2. Gianluca Argentin, Nuove tecnologie e scuola, Quaderno IARD n. 3, settembre 2000, può essere scaricato all’URL: <http://www.iard.it/infoiard/fset_infoiard_pubblicazioni_quaderni.htm>   torna su 

3. Gianluca Argentin, Nuove tecnologie e scuola, Quaderno IARD n. 3, settembre 2000, può essere scaricato all’URL: <http://www.iard.it/infoiard/fset_infoiard_pubblicazioni_quaderni.htm>   torna su 

4. Federico Fornaro, Lo sviluppo di Internet e la trasmissione della memoria, consultabile all'URL: <http://www.isral.it/web/pagine/news/novita/internet_fornaro.html>, 2000 torna su

5. Francesca Anania, Internet, la storia, il pubblico, nel dossier su "Internet e il mestiere di storico" consultabile presso il sito della SISSCO all'URL: <http://www.iue.it/LIB/SISSCO > , 2000 torna su

6. Francesca Anania, Internet, la storia, il pubblico, nel dossier su "Internet e il mestiere di storico" consultabile presso il sito della SISSCO all'URL: <http://www.iue.it/LIB/SISSCO > , 2000, torna su