Alcuni siti di storia italiana


L’analisi dei siti Web di storia, con particolare attenzione alla storia italiana del Novecento, può essere una delle strade da seguire per capire alcune delle tendenze in atto. Non intendo qui proporre una panoramica esaustiva dei siti di storia italiana ma soltanto sottolineare, attraverso una lettura impressionistica di esempi scelti con una buona dose di arbitrarietà, aspetti e problemi su cui vale la pena di tornare con più attenzione e con uno sguardo analitico più avvertito. I periodi di storia italiana del Novecento sui quali ho concentrato la mia attenzione, e sui quali ho l'impressione, tutta da verificare, che esista maggiore attenzione nel Web, sono i seguenti: 1914-1918, la grande guerra; 1943-1945, Resistenza e guerra civile; il '68 e la stagione dei movimenti. Si tratta di temi "classici" di incontro-scontro tra storia e memoria, sui quali è possibile constatare una consistente proliferazione di siti realizzati da singoli, associazioni, Istituzioni culturali, scuole. In quest'ultimo caso ci troviamo di fronte a lavori realizzati da studenti con la guida dei loro insegnanti di storia. Questa distinzione può, io credo, essere utilmente intrecciata con l'individuazione dei criteri di selezione adottati per scegliere ciò che "è storia". La definizione di che cosa è "storico" è un presupposto essenziale, ma il più delle volte non dichiarato, di ogni sapere storico, dal più informale al più formalizzato. Tale definizione diventa rilevante nel momento in cui consideriamo le forme della comunicazione di storia e, nella fattispecie, i siti Web. Peppino Ortoleva (1) distingue tre diverse idee, oggi prevalenti, di ciò che è "storico": a) "storico" è ciò che è eccezionale, fuori dalla routine; si valorizza come "storica" la rarità; b) "storico" è ciò che è "tipico" ma defunto, appartenente al passato; si valorizza come "storica" l'antichità; c) "storico" è ciò che appartiene ad un'epoca diversa da quella in cui si vive e ad un altrove estraneo ma non sconosciuto; il passato è un luogo esotico da visitare, spinti dalla curiosità per ciò che è "diverso" da noi. A queste definizioni di ciò che è "storico" aggiungerei da una parte il richiamo alla memoria, secondo il quale è "storico" ciò che appartiene alla memoria individuale o di gruppo e la alimenta, e dall’altra parte l’idea che è "storico" tutto ciò che attiene al cambiamento, che si ritiene abbia segnato una svolta nel passato di un gruppo o della società nel suo complesso.

L’osservazione diretta ci porta a constatare che non sempre la qualità si trova nei siti prodotti da Istituzioni culturali o Associazioni formalmente costituite né che inevitabilmente i siti cosiddetti "amatoriali" sono poco significativi o costituiscono soltanto "rumore". Accade infatti che accanto a siti insignificanti per il loro grigiore burocratico, emanazione di qualche prestigiosa istituzione culturale, troviamo siti "amatoriali" che presentano modalità inedite di stabilire relazioni significative tra passato e presente grazie alla loro capacità di collegare testi, immagini, suoni e di costruire qualcosa di nuovo attraverso l’utilizzazione di materiale già esistente.

Nella nostra scorribanda nel Web potremo trovare, tra i siti dedicati alla I guerra mondiale, alcuni che si caratterizzano per uno spiccato carattere collezionistico: raccolte di cartoline postali, foto di monumenti al milite ignoto, foto di paesaggi alpini teatro di battaglie tra esercito italiano ed esercito austriaco. Tra questi vanno segnalati siti come <http://www.grandeguerra.com>, per gli interessanti materiali iconografici forniti e il successo riscontrato, e <http://www.fortificazioni.com>, dedicato alle fortificazioni militari dell’epoca. La dimensione della memoria, spesso familiare, è presente in alcuni casi e anima una parte degli utenti, stando a quanto si legge nei messaggi consegnati al Guest Book.

Una maggiore attenzione alla dimensione della memoria, ma anche alla raccolta e analisi delle fonti possiamo riscontrarla in vari siti dedicati alla storia italiana del periodo 1943-1945: qui troviamo siti, come quello prodotto dall’Associazione Miriam Novitch, <http://www.romacivica.net/novitch/index.htm> che contengono un esplicito riferimento ad un’identità collettiva, quella della comunità ebraica romana, e alle vicende della deportazione per mano fascista e tedesca, con particolare riferimento alla strage delle Fosse Ardeatine. Il sito <http://www.italia-rsi.org/genova-rsi/caduti/genovarsicaduti.htm> fa parte di una galassia di siti animati da nostalgici della Repubblica di Salò fornisce un elenco dei militari repubblichini caduti nella zona di Genova con dati e informazioni relativi alle circostanze della loro morte in combattimento. Frutto di un lavoro di indagine e riflessione critica sono invece alcuni siti che contengono lavori svolti da studenti delle scuole superiori con la supervisione dei loro insegnanti. Tra questi va segnalata, per l’interesse dei materiali presentati e la qualità dell’approfondimento svolto, la ricerca <http://www.verbania.alpcom.it/cobianchi/corso_monografico/welcome.html> svolta da studenti dell’ITIS "Cobianchi" (Verbania) insieme all’insegnante Domenico Squillace nell’a.s. 1997-1998 attraverso interviste a 14 ex partigiani. Un lavoro analogo e altrettanto interessante, ma fondato in prevalenza su un documento scritto inedito (il diario 1944-1945 del parroco di Ornavasso, in Val d’Ossola), è quello svolto nell’a.s.1999-2000 da alcuni studenti di IV dell’Istituto Tecnico "Rosmini" di Domodossola <http://www.itinera2000.org/museopartigiano/index.html> guidati dal loro insegnante, Antonio Longo Dorni . Il sito dell'Insmli (Istituto nazionale per la storia del mivimento di lberazione in Italia) <http://www.insmli.it> offre la possibilità di accedere alla Guida agli Archivi dei 62 Istituti di storia della Resistenza disseminati nella penisola. Si può così consultare un database contenente le descrizioni dei Fondi, fino al fascicolo, di Archivi riguardanti la storia della Resistenza e dell'Italia contemporanea. Sempre nel sito dell'Insmli si può consultare un database riguardante i Fondi di materiale fotografico sugli stessi temi.

Nei siti sul ’68 è possibile notare una maggiore oscillazione tra storia e memoria, o almeno il tentativo di costruire un intreccio tra queste due dimensioni, non di rado confliggenti, del rapporto con il passato. Accanto a siti che propongono, attraverso testimonianze e foto, una sorta di "storia locale" del ’68 , come <http://www.ilcircolino.it/il68/index.htm> in riferimento a Varese, troviamo un sito come <http://www.media68.com/index.htm>, nato da un progetto parzialmente finanziato dall’Unione Europea e accoppiato ad un Cd, che illustra un approccio fondato su cronologie, fonti, interpretazioni, strumenti bibliografici al ’68 come fenomeno mondiale. Il sito della Facoltà di Filosofia dell’Università di Napoli propone sia il catalogo on line della mostra "Napoli frontale" (Napoli, 9-25 giugno 1998) contenente immagini, saggi, testimonianze <http://www.filosofia.unina.it/napolifrontale/catalogo_politico.html>, sia una serie di documenti della Sinistra Universitaria di Napoli <http://www.filosofia.unina.it/documenti68/index.html>.

NOTE

1. Peppino Ortoleva, Storia e mass media, in  Nicola Gallerano, L'uso pubblico della storia, Milano, Franco Angeli, 1995, pp. 80-81. torna su