Ecco i punti principali, estratti dal "Foglio
informativo" rilasciato dal ministero degli Esteri americano. L'accordo è stato
sottoscritto, a Parigi, il 18 marzo dai kosovari albanesi ma respinto dalla rappresentanza
serba. Questo rifiuto porta, il 24 marzo, all'inizio dei raid della Nato.
Gli Accordi di Rambouillet costituiscono un'intesa ad
interim della durata di 3 anni che provvederà a un'autonomia democratica, pace e
sicurezza per tutti gli abitanti del Kosovo.
L'autonomia democratica contemplerà tutte le questioni di importanza quotidiana per il
popolo del Kosovo, quali l'istruzione pubblica, la sanità, e lo sviluppo economico. Il
Kosovo avrà un Presidente, un Parlamento, un proprio tribunale, un governo locale e
istituzioni comunitarie nazionali.
La sicurezza sarà garantita da truppe internazionali schierate sull'intero territorio del
Kosovo. La polizia locale, in rappresentanza di tutte le comunità nazionali nel Kosovo,
farà osservare le leggi ordinarie.
Un'assemblea internazionale sarà convocata dopo 3 anni per definire una soluzione
definitiva per il Kosovo. La volontà del popolo sarà un fattore determinante.
L'autonomia democratica
Durante il periodo ad interim, i cittadini del Kosovo si
autogoverneranno democraticamente con l'aiuto di istituzioni del Kosovo stesso.
Il Kosovo avrà una Costituzione. La Costituzione richiede l'elezione democratica di un
Presidente, di un Primo ministro e di un Governo, di un Parlamento e di autorità
pubbliche. Il Kosovo avrà la propria Corte suprema, la propria Corte costituzionale e
altre Corti, i propri pubblici ministeri. Le elezioni avranno luogo entro i nove mesi
dall'entrata in vigore del Trattato, sotto la sorveglianza della OSCE.
Il Kosovo sarà autorizzato a emanare leggi, non soggette a modifiche da parte della
Serbia o della Repubblica Federale della Jugoslavia, comprese le imposizioni di tasse, e a
istituire programmi per promuovere lo sviluppo economico, scientifico, tecnologico,
regionale e sociale.
Le comunità nazionali del Kosovo potranno tutelare le proprie identità, incluse la
salvaguardia delle loro lingue e la gestione di scuole e ospedali. Saranno garantiti i
diritti umani e i diritti dei componenti di tutte le comunità nazionali.
Il ruolo della comunità internazionale sarà di garantire che questi provvedimenti
vengano eseguiti.
La sicurezza
Le Parti inviteranno la NATO a schierare una forza militare
(Kfor) che sarà autorizzata a intervenire per garantire la conformità agli Accordi,
tutelare le agenzie internazionali e fornire un ambiente sicuro per tutti. La sicurezza
nel Kosovo sarà gestita dalla Kfor. Le forze degli eserciti jugoslavi si ritireranno del
tutto dal Kosovo, tranne una limitata forza di guardia ai confini (in azione soltanto
entro 5 km dall'area di confine) e personale di supporto.
L'Esercito per la liberazione del Kosovo passerà la sicurezza nel Kosovo alle truppe
NATO) e sarà demilitarizzato. La polizia locale assumerà tutte le operazioni di polizia
nel Kosovo entro 1 anno, prorogabile per un periodo limitato soltanto da parte del Capo
della Missione di Attuazione.
Le procedure per una soluzione definitiva
Tre anni dopo l'entrata in vigore degli Accordi,
un'assemblea internazionale sarà convocata per definire una procedura per una soluzione
definitiva nel Kosovo, sulla base della volontà del popolo e delle opinioni delle
autorità pertinenti.
(traduzione: Walter Arthur Golia,
Gruppo Oxford - da"Il corriere della sera", 27 - 4 - 1999)
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