Quanto può essere soddisfacente la vita di una donna nellAmerica di
oggi e in altre parti del mondo occidentale contemporaneo? Una moderna donna occidentale
avrebbe preferito (potendo scegliere) vivere in qualche altra epoca o in qualche altro
luogo? Avrebbe una vita migliore se fosse una donna che vive nellodierna Africa
Occidentale o in Birmania? O se fosse nata in Occidente ai tempi di sua nonna o, ancora
prima, nel Medioevo? O se fosse stata donna nellantico Egitto o nella Grecia
classica?
Immaginarsi in qualche altro mondo diverso dal
proprio è unardua prodezza che richiede unacrobazia mentale. Lunico
tipo di vita che possiamo giudicare con un minimo di sicurezza è quella che conosciamo
sulla base della nostra diretta esperienza personale. Anche uno studente ben preparato su
unepoca precedente, sulla quale esiste unampia documentazione, deve giudicarla
ricorrendo in massima parte a delle congetture, che naturalmente possono essere del tutto
erronee. Tutto sommato, vale la pena di fare tali congetture: perché quello di
"benessere" è un concetto relativo, e noi non possiamo valutare la qualità
della nostra vita se non abbiamo almeno qualche vaga idea di comera la vita una
volta, o di comè oggi in condizioni diverse rispetto a quelle nelle quali si svolge
effettivamente la nostra esistenza. Avventuriamoci quindi in qualche confronto tra le
condizioni di vita che conosciamo attraverso lesperienza diretta e altri modi di
vivere che conosciamo soltanto indirettamente.
Se abbiamo intenzione di comparare differenti
condizioni di vita delle donne, dobbiamo fare riferimento a criteri per misurare la
relativa bontà o la cattiva qualità della vita nelle differenti situazioni. I diritti ci
offrono un criterio di valutazione, le condizioni reali un altro, e noi dobbiamo prendere
in considerazione sia i diritti, sia le condizioni reali. Essi non coincidono mai
completamente, e vi possono essere ampie discrepanze tra loro, ma, considerati insieme,
danno conto, ai nostri fini, di un numero sufficiente di aspetti della vita.
Per valutare i diritti delle donne, lesame
da fare è ancora quello della misura in cui le donne hanno raggiunto leguaglianza
di diritti con gli uomini. Non vi è ancora una piena uguaglianza di diritti tra i sessi,
perfino nel mondo occidentale contemporaneo, ma certamente nel corso dellultimo
secolo lineguaglianza è stata ampiamente ridotta. Le pionieristiche combattenti per
la libertà a favore dei diritti delle donne si impegnarono in una battaglia aspra e
disperata. Oggi le loro nipoti danno per scontata la vittoria duramente conquistata dalla
generazione delle pioniere della lotta per leguaglianza dei diritti. Per le loro
nipoti è difficile capire la passione che caratterizzava la loro personale dedizione, e
questo rivela la grandezza delle conquiste che le donne occidentali hanno ottenuto nel
campo dei diritti nel corso di queste ultime tre generazioni.
Oggi le donne occidentali hanno una personalità
giuridica pienamente indipendente. Non sono più soggette alla tutela maschile. La
proprietà di una donna sposata rimane sua, invece di divenire legalmente proprietà di
suo marito, come avveniva fino a non molto tempo fa. La donna è libera di scegliere tra
una varietà di carriere professionali che in precedenza erano aperte soltanto agli uomini
e la gamma di carriere che una donna può scegliere è in crescita. Inoltre, non deve più
necessariamente abbandonare la sua professione se decide di sposarsi. Di fatto, una donna
occidentale di oggi è molto meno drasticamente penalizzata a causa del suo sesso di
quanto lo era sua nonna. Ma ora lasciatemi immaginare di essere una donna, e di essere non
una occidentale, ma una donna birmana o dellAfrica occidentale. Dovrei rimpiangere
di non essere nata in Occidente? No, immagino che mi dovrei considerare fortunata di
essere nata birmana o ibo. Dovrei considerare che le occasioni favorevoli sotto il profilo
professionale sarebbero per me migliori di quanto non lo siano oggi per le donne
occidentali. Ho visitato di sfuggita sia la Birmania sia la parte della Nigeria abitata
dagli ibo, e la mia impressione è che, in entrambe, il mondo degli affari è il mondo
delle donne, non degli uomini, come tuttora continua prevalentemente a essere in
Occidente. Nella maggior parte dei tipi di transazioni di affari, mi è sembrato che gli
uomini birmani e ibo svolgessero un ruolo secondario.