Laboratori di storia, formazione, Istituti

Patrizia Vayola

Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Asti

 

Il modello del Ministero
Allestimento del laboratorio
Cosa possono offrire gli Istituti
Quale ruolo possono assumere gli Istituti

 

 

 

Quello che segue è solo uno schema per la riflessione sul tema.

Io credo che sia necessario partire dalle esigenze della nostra utenza e dalle risorse attualmente disponibili presso gli Istituti per disegnare alcuni ambiti di intervento che, senza proporre un modello unico di laboratorio, che rischia di essere astratto, disegnino, in relazione alle necessità in campo, alcune competenze consolidate che possono essere utilizzate nell'ambito della progettazione, realizzazione, funzionamento del Laboratorio-polo e dei laboratori delle singole scuole. Non si può infatti contrapporre, al modello di innovazione "leggero" proposto dall'MPI un'unica proposta laboratoriale, ma bisogna piuttosto fare in modo che, all'interno di linee di intervento anche diversificate, siano presenti alcuni nuclei forti che contraddistinguono il modo di lavorare degli istituti (il passaggio dalla storia alle storie, il percorso presente/passato/presente, l'analisi dei bisogni formativi degli studenti, l'attenzione alla soggettività degli insegnanti, l'esperienza di lavoro sulle fonti, l'attenzione ad una modalità di indagine sulla storia locale che sappia riconnettersi e potenziare la conoscenza della storia generale, la riflessione sul curricolo e sulle periodizzazioni, ecc.).

Questo contributo pertanto, che si sviluppa in maniera molto schematica,  parte dalla rappresentazione del modello di aggiornamento e di innovazione didattica del MPI mette in campo per individuarne le esigenze e per disegnare poi alcune possibili linee di intervento concreto e formulare infine un paio di proposte operative per l'immediato.

 

Laboratorio/laboratori: il modello del Ministero.

Proviamo a disegnare una mappa delle esigenze del Ministero e dei suoi progetti in relazione alla didattica della storia contemporanea. Da quanto diffuso nei vari corsi ministeriali risulta che il nodo fondante per l'aggiornamento della didattica della storia risiede nella formazione di reti di scuole coordinate da una scuola-polo nelle quali alcuni docenti-tutor offrano agli altri occasioni e stimoli all'innovazione didattica. Tale ruolo dovrebbe essere giocato soprattutto attraverso la creazione e la diffusione sul territorio scolastico di Laboratori di didattica della storia che servano a facilitare, attraverso la progettazione e la realizzazione di percorsi di ricerca guidata, l'approccio ad una didattica non manualistica, che consenta agli studenti un ruolo attivo piuttosto che la fruizione passiva di contenuti comunicati con lezioni frontali e verificati con interrogazioni di tipo più o meno nozionistico.

    L'idea centrale è, in qualche modo, quella di proporre un aggiornamento "subdolo", strisciante, che non sia calato dall'alto ma che si adatti alle esigenze delle singole realtà e che cresca in quantità e qualità a partire dalle caratteristiche dei docenti e degli utenti delle diverse reti.

    Quanto detto può essere semplificato nello schema seguente:

    LABORATORIO due livelli:

    * SCUOLE-POLO

    * SCUOLE DELLA RETE

    ATTIVITÀ due livelli:

    * AGGIORNAMENTO E AUTOAGGIORNAMENTO DEGLI INSEGNANTI:

    - Lavoro di censimento: fonti, bibliografie, sitografie, indici, cronologie, tavole, percorsi, modelli didattici.

    - Lavoro di riflessione teorica: curricolo, rilevanze, metodologie di analisi delle fonti.

    - Lavoro di progettazione: censimento dei bisogni degli studenti, riflessione, selezione, scelta, programmazione (obiettivi, metodi, strumenti di verifica), realizzazione di percorsi didattici.

    * DIDATTICA CON GLI STUDENTI.

 

Allestimento del Laboratorio

L'allestimento dei Laboratori deve passare attraverso 4 fasi:

  1. progettazione del Laboratorio-Polo (tutor)
  2. progettazione- autoaggiornamento sull'uso del laboratorio di storia (tutor e docenti)
  3. realizzazione dei laboratori decentrati nelle singole scuole (docenti)
  4. utilizzo dei laboratori (docenti e studenti)

Il passaggio attraverso queste fasi è implicito nel progetto di "modello leggero" di aggiornamento pensato dal Ministero: i tutor mantengono una funzione propulsiva nella misura posseggono conoscenze ed esperienze chiare per orientare il lavoro degli altri docenti.

fase1:

Di conseguenza i tutor devono:

  • lavorare alla progettazione del laboratorio-polo
  • svolgere il lavoro di individuazione, indicizzazione, raccolta di materiali per il laboratorio (che diventa una base comune per il lavoro successivo)

fase 2:

Sulla base di questo lavoro il Laboratorio-polo diventa:

1. il luogo in cui gli insegnanti della rete, insieme ai tutor, predispongono gli strumenti per la ricerca didattica e la riflessione metodologica necessarie per il lavoro didattico

  • bibliografie
  • fonti
  • banche dati
  • modelli
  • percorsi

2. il luogo di incontro, dibattito, autoaggiornamento, sperimentazione, acquisizione di metodologie di analisi delle fonti contemporanee (anche attraverso iniziative di aggiornamento mirate a questo obiettivo)

fase 3:

Sul modello del Laboratorio-polo, gli insegnanti della rete progettano e realizzano i Laboratori dei singoli istituti, i quali offrono ai docenti e agli studenti della scuola gli strumenti pratici per la realizzazione di una didattica laboratoriale:

1. una dotazione generale di strumenti polivalenti quali:

  • spazi
  • tecnologie
  • materiali

2. i materiali specifici per la realizzazione dei percorsi didattici, i quali sono stati individuati e selezionati a partire anche dal patrimonio di strumenti in dotazione al Laboratorio-polo ottenendo così una razionalizzazione delle risorse che evita la creazione di inutili doppioni

fase 4:

Nel Laboratorio di storia delle singole scuole si realizza il lavoro didattico con gli studenti, il cui prodotto resta al laboratorio ma è anche acquisito dalla scuola polo in modo da consentire:

  • una socializzazione allargata dei risultati raggiunti
  • una verifica collettiva delle ipotesi messe in campo
  • la tesaurizzazione del lavoro dei singoli insegnanti

 

Cosa possono offrire gli Istituti

    Rispetto a questo modello di realizzazione del lavoro dei tutor e dei Laboratori gli Istituti della rete INSMLI possono offrire :

  1. COME SI ORGANIZZA :

Dal punto di vista della documentazione :

  • strumenti già predisposti in relazione a selezioni di documenti, fonti ecc.
  • bibliografie
  • materiali
  • censimenti fonti
  • fonti di storia locale

e inoltre :

  • competenza, consulenza, strumenti già predisposti e sperimentati rispetto alla costruzione del patrimonio di fonti del Laboratorio
  • costituire parte integrante e distaccata di ciascuno dei Laboratori in relazione al patrimonio librario e archivistico
  • offrire stage di formazione alla raccolta e catalogazione dei materiali
  1. A COSA SERVE :

Gli Istituti possono mettere a disposizione la loro esperienza in ordine a : modalità di lavoro = metodologie della ricerca selezione dei contenuti = strumenti per la progettazione dei curricoli individuazione delle rilevanze storiografiche tematizzazioni e periodizzazioni modalità della relazione educativa = la centralità dello studente (bisogni formativi, indagini conoscitive) la soggettività dell’insegnante modalità di analisi delle fonti = repertorio di esperienze riflessioni teoriche, esemplificazioni d’uso

  1. COSA SI FA :

Rispetto alla progettazione didattica gli Istituti possono fornire :

  • consulenze teoriche
  • interventi diretti
  • fonti, documenti, materiali
  • percorsi già strutturati e sperimentati in base allo schema seguente :

- partire dal presente con un percorso presente/passato/presente

- selezionare tematicamente i contenuti in base alle rilevanze

- tener conto della realtà e dei bisogni formativi degli studenti

- pensare per obiettivi

- collocare i vari percorsi all’interno di un curricolo che parta dall’osservazione delle caratteristiche, in termini cognitivi e valoriali che deve avere lo studente in uscita dalla scuola

- gerarchizzare e graduare contenuti e abilità

 

Quale ruolo possono assumere gli Istituti

Rispetto al ruolo da assumere in relazione ai Laboratori polo e scolastici, gli Istituti possono:

  • fornire aggiornamenti sullo sviluppo delle conoscenze storiografiche (bibliografie, saggi, materiali)
  • stimolare approfondimenti sui nuovi settori della disciplina (corsi di aggiornamento in proprio, monitoraggio sulla produzione scientifica)
  • mettere a disposizione la propria esperienza di analisi delle fonti e di indagine sulla storia locale (corsi di aggiornamento, consulenza e intervento diretto in fase di progettazione e di realizzazione di percorsi didattici)
  • offrire i contributi dell'intera Rete degli Istituti a livello storiografico e didattico (le esperienze di Laboratorio già presenti all'interno della Rete)

GLI AMBITI DA APPROFONDIRE

Rispetto ai compiti che questi nuovi ruoli impongono gli Istituti devono attrezzarsi a rispondere alle esigenze locali negli ambiti citati; in particolare devono approfondire:

  • le metodologie di analisi delle nuove fonti del '900 (foto, cinema, televisione, giornali, fonti orali e di memoria, fonti letterarie, internet)
  • la conoscenza e l'uso di sistemi multimediali (analisi e produzione di ipertesti)
  • la conoscenza dei processi cognitivi (stili cognitivi, processi di metacognizione)
  • l'analisi e la riflessione sulla soggettività sia degli studenti sia degli insegnanti
  • la riflessione sulle rilevanze storiografiche, sulla progettazione del curricolo e sulle metodologie didattiche alla luce della strutturazione modulare e della riflessione sui saperi e sulle abilità di base proposta a livello ministeriale 

 PROPOSTE OPERATIVE

Nell'immediato è possibile che ciascuno degli Istituti della Rete

  • individui i materiali, tra quelli prodotti, che ritiene più significativi negli ambiti sopra individuati e li segnali o li invii agli altri per costituire un patrimonio di offerte comuni da fare ai nascenti laboratori-polo
  • faccia circolare, all'interno della Rete, i progetti di costituzione di laboratori-polo o i programmi dei corsi di aggiornamento relativi prodotti nell'ambito delle commissioni provinciali
  • segnali agli altri istituti i temi su cui sta attualmente lavorando, in relazione alla storia e alla didattica del '900 o comunque agli argomenti sopra citati, allo scopo di individuare possibili collaborazioni o sinergie
  • prepari un breve e concreto documento di presentazione delle proprie attività, delle proprie competenze e delle proprie risorse in relazione alla didattica della storia contemporanea (possibilmente integrato dalle risorse disponibili presso gli altri Istituti della rete) e lo presenti alla Commissione provinciale, affinchè l'Istituto (e l'intera rete) possa essere considerato come uno dei possibili referenti per i nascenti laboratori-polo e laboratori decentrati (anche in vista di possibili convenzioni col provveditorato e con le scuole-polo per l'allestimento dei laboratori stessi)

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