FORMAZIONE STATI NAZIONALI NEI BALCANI (1829-1913) |
1867 |
La monarchia asburgica sulla
spinta del movimento nazionale ungherese modifica la sua costituzione: da Impero d'Austria
si trasforma in Impero d'Austria e Regno d'Ungheria (o Austria-Ungheria), due stati, con
due parlamenti indipendenti, ma uniti nella figura dello stesso sovrano: Francesco
Giuseppe.
I territori meridionali della Monarchia rientrano nellarea balcanica: Croazia e
Slavonia (con la città di Fiume), Carniola, Stiria meridionale, Dalmazia. Nel corso dellOttocento la crisi dell'Impero Ottomano
favorisce la concessione di autonomie regionali nei territori balcanici in suo possesso:
Serbia (1830), Romania (1861), Bulgaria (1878). La Grecia è indipendente dal 1829.
La fine del controllo turco-ottomano sui territori
balcanici è sancita in sede diplomatica in due occasioni: |
3.3.1878: |
il Trattato di Santo Stefano
(presso Istanbul) conclude una guerra tra Impero Russo e Impero Ottomano (1877-1878).
La sconfitta militare turca favorisce l'ampliamento del territorio russo, l'indipendenza
della Romania, l'autonomia della Bosnia-Erzegovina e la formazione del Principato della
Grande Bulgaria (tutti i cambiamenti avvengono a spese dell'Impero Ottomano); |
13.6.1878: |
il Congresso di Berlino, tra gli
Imperi di Germania, Gran Bretagna, Russia, Ottomano, la Repubblica di Francia e Regno
d'Italia.
In tale sede Serbia, Montenegro e Romania ottengono l'indipendenza; il Principato di
Bulgaria mantiene l'autonomia, con l'obbligo di un contributo economico all'Impero
Ottomano. La Bosnia-Erzegovina è assegnata in amministrazione alla Monarchia Asburgica. |
1908 |
La Bulgaria raggiunge
l'indipendenza con la separazione dall'Impero Ottomano.
La Bosnia-Erzegovina vienne annessa all'Austria. |
1912 |
L'Albania raggiunge l'indipendenza
con la separazione dall'Impero Ottomano. Le tensioni
tra i nuovi Stati balcanici portano, allinizio del Novecento, a conflitti diretti, o
guerre balcaniche: |
ottobre 1912: |
la Serbia, la Bulgaria e la Grecia
si scontrano con l'Impero Ottomano (in seguito alla guerra dell'Italia contro la Turchia
per la conquista della Libia); alla Serbia viene assegnato il Kosovo-Metoija. |
giugno 1913: |
la Serbia, la Grecia, la Turchia,
la Romania e il Montenegro si scontrano con la Bulgaria (per la spartizione della
Macedonia). Alla Serbia viene assegnata la Macedonia del Vardar. Il costituirsi di nuove alleanze, in particolare tra Francia e
Russia, il consolidarsi del legame tra Austria-Ungheria e Germania, le tensioni
determinate dalle nazionalità emergenti nei Balcani preparano le condizioni per il
generale conflitto europeo seguito all'attentato di Sarajevo. |


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PRIMA GUERRA MONDIALE NEI BALCANI |
28.6.1914: |
L'Arciduca Francesco Ferdinando,
nipote dell'imperatore Francesco Giuseppe ed erede al trono della Monarchia
austroungarica, viene assassinato a Sarajevo. |
23.7.1914: |
Ultimatum austriaco alla Serbia. |
28.7.1914: |
Dichiarazione di guerra
dell'Austria-Ungheria al Regno di Serbia. |
6.8.1914: |
La Monarchia Asburgica dichiara
guerra alla Russia. La Serbia dichiara guerra alla Germania. |
22.10.1914: |
Attacco della flotta turca contro
i porti russi del mar Nero. |
2.11.1914: |
Russia, Serbia, Inghilterra e
Francia dichiarano guerra alla Turchia. |
9.10.1915: |
Truppe austro-ungariche occupano
Belgrado. L'esercito austroungarico invade il Montenegro. |
11.10.1915: |
La Bulgaria invade la Macedonia
(entrando in guerra a fianco degli Imperi Centrali) e occupa Skopje il 21.10.1915 |
23.11.1915: |
Ultima resistenza dell'esercito
serbo sul territorio del Kosovo. |
25.11.1915 -
20.1.1916: |
Ritirata dell'esercito serbo verso
la costa adriatica dove si imbarca su navi italiane, inglesi e francesi. |
20.7.1917: |
Dichiarazione di Corfù:
rappresentanti della Serbia (Nikola Pasic) e dei Delegati delle province jugoslave
dell'Austria-Ungheria (Ante Trumbic) auspicano "l'unione di tutti gli Slavi
Meridionali in uno Stato unico, indipendente e democratico". |
30.10.1918: |
Capitolazione dell'esercito turco. |
31.10.1918: |
Truppe serbe raggiungono Belgrado
provenendo dal fronte di Salonicco, mentre l'esercito austroungarico si ritira verso il
confine ungherese.
La flotta austriaca, nel porto di Pola (Istria), viene consegnata ai rappresentanti degli
slavi meridionali. |
1.12.1918: |
Proclamazione del Regno dei Serbi,
Croati e Sloveni. |

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ORIGINE DELLO STATO JUGOSLAVO |
1918 |
La prima guerra mondiale e la
successiva vittoria dell'Intesa, offrirono la possibilità di dar vita ad uno Stato
"jugoslavo". Il movimento che si prefiggeva l'unificazione degli Slavi
meridionali era l'espressione di due tendenze diverse:
- Il presidente del Consiglio della Serbia, nonché leader del
Partito Radicale Serbo, Nikola Pasic, già nel novembre 1914 dichiarava al Parlamento che
gli obiettivi della Serbia erano "la liberazione ed unificazione di tutti i Serbi,
Croati e Sloveni"; egli auspicava l'ampliamento del Regno di Serbia sui territori
adiacenti abitati da Serbi ed eventualmente delle province croate e slovene appartenenti
all'Austria-Ungheria. Si dava quindi per scontato il diritto della Serbia a rappresentare
gli interessi di tutti gli Slavi Meridionali di fronte agli Stati dell'Intesa, in vista
della formazione di uno Stato unitario.
- Il "Comitato Jugoslavo", un organismo che
raggruppava dirigenti croati e sloveni dellAustria-Ungheria rifugiatisi nell'Europa
occidentale al momento dello scoppio del conflitto, riteneva che la costituzione di un
futuro Stato jugoslavo si sarebbe dovuta basare su un'unione organica dei croati, degli
sloveni e dei serbi, in cui i tre popoli avessero avuto i medesimi diritti e la medesima
capacità decisionale.
Nel 1917 i dirigenti serbi ammorbidirono le loro posizioni
in seguito al crollo della Russia (loro tradizionale alleata) e all'intervento nel
conflitto degli Stati Uniti, consapevoli che solo proponendo una politica consona ai
principi del liberalismo occidentale, avrebbero potuto trovare l'appoggio degli Stati
Uniti, della Francia e della Gran Bretagna.
Si avviarono dei negoziati tra i Serbi e il Comitato Jugoslavo, che portarono il 20.7.1917
alla Dichiarazione di Corfù, in cui si auspicava "l'unione di tutti gli Slavi
Meridionali in uno Stato unico, indipendente e democratico, retto in monarchia
costituzionale sotto la Casa dei Karadjordjevic, denominato Regno dei Serbi, Croati e
Sloveni, nel quale fosse garantita la libertà di religione e si usassero ugualmente gli
alfabeti latino e cirillico". |
17.8.1918: |
A Lubiana è attivo un Consiglio
nazionale sloveno in rappresentanze di tutti i territori abitati dagli Sloveni. |
6.10.1918: |
Costituito a Zagabria un Consiglio
Nazionale degli Sloveni, dei Croati e dei Serbi soggetti all'Austria-Ungheria. Il 19
ottobre il Consiglio proclama l'indipendenza dalla monarchia asburgica. |
29.10.1918: |
Il Consiglio nazionale croato
proclama l'indipendenza di uno Stato comprendente la Croazia-Slavonia, la Dalmazia e
Fiume, nel quadro dello Stato degli Sloveni, dei Croati e dei Serbi. |
26.11.1918: |
L'Assemblea Nazionale del
Montenegro, radunata a Podgorica dichiara decaduta la dinastia dei Petrovic-Njegos e
l'unione del Montenegro alla Serbia. |
1.12.1918: |
Viene costituito il Regno dei
Serbi, Croati e Sloveni (S.H.S.) con il riconoscimento della reggenza al Principe
Alessandro Karadjordjevic (1918-1921) da parte dei Consigli Nazionali di Zagabria,
Montenegro e Vojvodina.
Il reggente diviene re Alessandro I nel 1921, alla morte del padre Pietro I. |
28.6.1921: |
Il regno dei Serbi, Croati e
Sloveni approva la Costituzione, che sarà conosciuta come Costituzione di San Vito
(Vidovdan), contestata dai deputati croati. |


|
IL
DOPOGUERRA |
1919 |
Inizia una guerra tra Grecia e
Turchia (si conclude con la sconfitta greca nel 1922 e il trattato di Losanna del 1923). |
12.9.1919: |
Gabriele D'Annunzio occupa Fiume,
mettendosi al comando di un gruppo di volontari, i cosiddetti Legionari (l'occupazione
termina nel dicembre 1920). |
12.11.1920: |
Trattato di Rapallo tra Jugoslavia
e Italia: viene istituito lo Stato Libero di Fiume, che ha un'esistenza breve, turbata da
agitazioni e incidenti provocati dai fascisti italiani, fino all'annessione al Regno
d'Italia in base agli Accordi di Roma del 1924. |
29.6.1928: |
Nel Parlamento jugoslavo il
deputato montenegrino Punisa Racic spara contro i rappresentanti del maggior partito
croato (3 morti). Fu colpito a morte anche Stjepan Radic, segretario del Partito contadino
croato. |
6.1.1929: |
Colpo di stato del re Alessandro
I, che scioglie il parlamento. Viene predisposta una nuova costituzione che dal 1931
modifica il nome dello stato in Regno di Jugoslavia. Le denominazioni precedenti (Serbia,
Croazia e Slovenia) vengono eliminate con lo scopo di bloccare le spinte secessioniste,
specialmente in Croazia. |
febbraio 1934: |
Patto balcanico tra Jugoslavia,
Grecia, Romania e Turchia. |
9.10.1934: |
Il Re di Jugoslavia Alessandro I
viene ucciso a Marsiglia in un attentato organizzato da terroristi Ustascia croati (le
formazioni Ustascia ricevevano sostegno finanziario dal fascismo e dal nazismo; alcuni
campi di addestramento si trovavano in Italia, dove il movimento venne fondato nel 1930).
L'erede al trono Pietro II aveva 10 anni, per cui la reggenza viene affidata allo zio
Paolo. |
4.2.1939: |
Cade il Governo jugoslavo di Milan
Stojadinovic (1935-1939), che aveva promosso un avvicinamento all'Italia, con
atteggiamenti filofascisti. |
11.4.1939: |
L'Italia occupa l'Albania. |
26.8.1939: |
Il governo jugoslavo Cvetkovic,
pressato dal croato Vlado Macek, concede un ampliamento territoriale alla Croazia
(Dalmazia) e una maggior autonomia. |
25.3.1941: |
Il Presidente del Consiglio
jugoslavo Aleksandar Cincar-Markovic aderisce, col reggente Paolo, al patto Tripartito con
Hitler e Mussolini. |
27.3.1941: |
Colpo di Stato antinazista di
Dusan Simovic (ufficiale dell'aviazione) contro il governo di Aleksandar Cincar-Markovic e
destituzione del reggente Paolo. Simovic viene eletto presidente del Consiglio e Pietro II
è nominato re. |


|
SECONDA GUERRA MONDIALE |
28.10.1940: |
L'Italia invade la Grecia,
attraverso lAlbania. |
6.4.1941: |
Italia e Germania invadono la
Jugoslavia. Il Re e il Governo in esilio a Londra appoggiano il movimento partigiano serbo
monarchico dei Cetnici, formato dagli ufficiali monarchici, e guidato da Draza Mihailovic. |
10.4.1941: |
Viene proclamato uno Stato
Indipendente Croato, con presidente del Consiglio Ante Pavelic, capo delle milizie
Ustascia. Tale Stato collaborazionista comprendeva, oltre alla Croazia, anche la
Bosnia-Erzegovina e sarà controllato dall'esercito italiano e tedesco. |
11.4.1941: |
Belgrado viene occupata
dall'esercito tedesco e Lubiana dalle truppe italiane. |
15.4.1941: |
Tito (Josip Broz), segretario del
Partito Comunista Jugoslavo, lancia un proclama invitando alla resistenza i popoli della
Jugoslavia. Prime organizzazioni partigiane comuniste sono attive nel Montenegro e nella
Serbia meridionale (luglio). |
17.4.1941: |
L'esercito jugoslavo firma la
capitolazione; la Jugoslavia viene divisa tra Germania, Italia, Ungheria, Bulgaria,
Croazia, Albania. |
20.4.1941: |
L'esercito greco firma la
capitolazione. |
27.4.1941: |
In Slovenia si organizza un
movimento di resistenza che il 22.6.1941 prenderà il nome di Fronte di Liberazione
Sloveno (OF). Nell'estate 1942 prima formazione partigiana nelle zone croate dell'Istria. |
3.5.1941: |
Il Regno d'Italia annette con
Decreto Legge parte della Slovenia (Provincia di Lubiana) e della Dalmazia (Province di
Zara, Spalato, Cattaro - 18.5.1941). Truppe italiane e albanesi occupano il Kosovo e il
Montenegro. |
25.11.1941: |
Le truppe tedesche costringono i
partigiani di Tito a ritirarsi dalla Serbia. |
Novembre 1942: |
A Bihac (Bosnia) si forma il
Comitato Antifascista jugoslavo, prima forma di controllo territoriale comunista. |
estate 1942 - inverno 1943 |
Il movimento partigiano jugoslavo
è attivo in gran parte del territorio. Sono presenti anche organizzazioni legate al
regime monarchico jugoslavo, che operano con il sostegno inglese (almeno fino al 1944) e
si contrappongono alle formazioni partigiane comuniste o da essi controllate. |
9.9.1943: |
Dopo l'armistizio italiano
(8.9.1943), l'esercito croato di Ante Pavelic occupa tutta Dalmazia (ad esclusione di
Zara), che annette allo Stato Indipendente Croato. |
20.10.1943: |
Belgrado viene liberata dai
partigiani di Tito con il contributo dell'esercito russo. |
29-30 novembre 1943: |
A Jaice (Bosnia) il Consiglio
Antifascista di Liberazione Nazionale della Jugoslavia (AVNOJ) forma un Governo
provvisorio della Repubblica Jugoslava, nominando Tito presidente e lo sloveno Kardelj
vicepresidente. |
20.3.1945: |
La IV Armata jugoslava inizia
l'offensiva finale partendo dai monti di Pljesevica verso nord. Il 27.3.1945 entra a Bihac
e si dirige verso Karlobag e Gospic. |
6.4.1945: |
I partigiani jugoslavi liberano
Sarajevo. |
17.4.1945: |
La IV Armata jugoslava arriva alla
Linea Ingrid, linea fortificata a difesa di Fiume. La sua marcia viene interrotta dalla
forte reazione tedesca; solo il 3.5.1945 i tedeschi si ritireranno. |
1.5.1945: |
Carri armati jugoslavi entrano a
Trieste e Gorizia (si allontaneranno il 12.6.1945, dopo accordi con gli alleati
anglo-americani). |
8.5.1945: |
Liberazione di Zagabria. |
11.5.1945: |
Liberazione di Lubiana. |
15.5.1945: |
Fine delle operazioni belliche in
Jugoslavia. |
1947-1954 |
Definizione del confine tra
Jugoslavia e Italia. Annessione dellIstria, Fiume, Zara alla Croazia e Slovenia,
dando luogo alla fuga delle popolazioni italiane dai territori assegnati alla Jugoslavia. |


|
IL DOPOGUERRA |
1.2.1946: |
Nuova costituzione che istituisce
la Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia. |
28.6.1948: |
Espulsione della Jugoslavia dal
COMINFORM (Ufficio d'informazioni dei partiti comunisti europei) e rottura dei rapporti
tra Unione Sovietica e Jugoslavia. |
1950 |
L'economia si basa
sull'autogestione territoriale (base dell'autogestione è il Comune). Nel 1976 il sistema
dell'autogestione sarà portato a livello di singola fabbrica o unità produttiva. |
gennaio 1954: |
Arresto di Milovan Gilas, uno dei
più autorevoli dirigenti del Partito comunista jugoslavo, per le critiche durissime che
rivolgeva a Tito e alla politica del Governo. Resterà in carcere per 9 anni. |
luglio 1956: |
Tito, il presidente indiano Nehru
e quello egiziano Nasser costituiscono il coordinamento dei paesi Non Allineati. Il
movimento dei Non Allineati esprimeva l'esigenza di molti paesi (specialmente tra i più
poveri e quelli in via di sviluppo) di non schierarsi con i due blocchi politici
dominanti, rappresentati da Unione Sovietica e da Stati Uniti. |
settembre 1961: |
A Belgrado si tiene la prima
Conferenza dei paesi Non Allineati (25 Stati). Lultima conferenza del movimento
avrà luogo nel 1986. |
1965 |
Riforma economica: viene
introdotto il mercato come regolatore dell'economia al posto della pianificazione
centralizzata. Si verifica una forte crescita economica, ma anche grande inflazione,
disoccupazione, debito estero. |
1968 |
A seguito dell'occupazione della
Cecoslovacchia da parte dell'Unione Sovietica, in Jugoslavia viene introdotto un sistema
di difesa popolare generale. Primi moti nel Kosovo. |
Dicembre 1971: |
Repressione a Zagabria del
movimento di contestazione denominato "Primavera croata" |
21.2.1974: |
Nuova costituzione, caratterizzata
da un forte federalismo.
Il Kosovo e la Vojvodina sono dichiarate province autonome all'interno della Repubblica
serba. |
4.5.1980: |
Morte di Tito a Lubiana. |
Aprile 1981: |
Gli albanesi del Kosovo
manifestano per ottenere lo status di Repubblica. |
1986 |
Slobodan Milosevic diventa primo
segretario della lega dei Comunisti serbi. Dal 1.12.1987 presidente del Consiglio in
Serbia. |
Maggio-giugno 1988: |
In Slovenia
manifestazioni contro lesercito federale. |
Febbraio-marzo 1989: |
Proteste e scioperi
nel Kosovo |
28.3.1989: |
Modifica alla Costituzione, che
elimina lautonomia del Kosovo e della Vojvodina. |
28.6.1989: |
Grande raduno di serbi in Kosovo,
organizzato da Milosevic in occasione del 600° anniversario della battaglia di Kosovo
Polje (Campo dei Merli) contro i turchi. |
20.1.1990: |
Congresso straordinario della Lega
dei Comunisti che abroga il ruolo dirigente del partito comunista. |
1.3.1990: |
Stato di emergenza in Kosovo. Il
parlamento serbo sospende governo e parlamento del Kosovo il 26.6.1990. |
8.7.1991: |
Accordi di Brioni; la mediazione
europea ottiene tre mesi di moratoria prima delleffettiva indipendenza di Slovenia e
Croazia. |
15.1.1992: |
Riconoscimento della Slovenia e
della Croazia da parte della Unione Europea. |

|
DISSOLUZIONE
DELLA JUGOSLAVIA |
SLOVENIA |
|
27.9.1989: |
Il diritto alla secessione viene
introdotto nella Costituzione slovena. |
23.12.1990: |
Referendum per lindipendenza
(88,2% favorevole) |
25.6.1991: |
Proclamazione
dellindipendenza. |
26 giugno -
8 luglio 1991: |
Inizia un conflitto tra
lesercito jugoslavo e truppe slovene che si conclude con la ritirata
dellesercito federale jugoslavo nellottobre 1991 |


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CROAZIA |
|
|
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30.5.1990: |
Prime elezioni con la
partecipazione di più partiti politici.Vince il partito HDZ (Unione democratica croats)
che esprime una netta tendenza a costruire uno Stato nazionale croato. Nella minoranza serba di Croazia si sviluppa sin dal 1989 un
movimento per l'autonomia nazional-regionale. Nel luglio 1990 gli esponenti del movimento
promuovono nel territorio dove è più forte la presenza serba un plebiscito sulla base
del principio di autodeterminazione.
I primi scontri tra serbi e croati avvengono nell'agosto
1990 presso Knin.
Con l'obiettivo della sovranità e dell'indipendenza, il
Governo croato approva una nuova Costituzione il 22.12.1990. Tra i Serbi cresce il livello
di mobilitazione e i comuni con rilevante presenza serba proclamano la secessione dalla
Croazia (referendum del 2.9.1990). Altri scontri avvengono a Plitvice tra marzo e aprile
1991 e poi in giugno riesplodono nella zona di Glina, dando inizio ad una vera e propria
guerra tra Serbi e Croati, con il coinvolgimento dell'esercito federale che inizialmente
opera come forza di interposizione, poi si schiera dalla parte dei Serbi. |
15.5.1991: |
Referendum per lindipendenza
(94,17% favorevoli). |
25.6.1991: |
Proclamazione
dellindipendenza. |
19.12.1991: |
Si costituisce la
"repubblica serba della Krajina" (non riconosciuta internazionalmente) che
comprende parte della Slavonia, della Banija, del Kordun, della Lika e della Dalmazia
settentrionale. L'occupazione di questi territori da parte delle milizie serbe provoca un
primo effetto di pulizia etnica, cioè la cacciata di gran parte della popolazione croata
che subisce anche violenze. Dopo scontri sanguinosi
(tra cui la distruzione e l'occupazione della città di Vukovar il 19.11.1991, da parte
serba) si arriva ad un accordo nel gennaio 1992 e all'arrivo della prima forza di
interposizione dell'ONU il 7.3.1992, per controllare le zone con presenza compatta di
Serbi. |
4.6.1995: |
I Croati attaccano i Serbi della
Krajina. Lo scontro militare è cruento nei giorni 4-8 agosto, termina con la sconfitta
delle truppe serbe (la popolazione serba abbandona la Krajina circa 500-000 persone
- e si dirige verso la Serbia). |


|
BOSNIA-ERZEGOVINA |
18.11.1990: |
Prime elezioni libere in
Bosnia-Erzegovina. |
29.2.1992: |
Referendum per l'indipendenza
della Bosnia, contestato dalla componente serba della popolazione che non vi partecipa. I
risultati favoravoli alla separazione dalla Jugoslavia provocano i primi scontri a
Sarajevo tra Musulmani e Serbi il 2.3.1992. La presenza etnica composita (serbi, croati e
Musulmani) e la mescolanza sul territorio delle diverse componenti provoca cruenti scontri
militari in diverse aree, tra cui quella di Bihac e di Sarajevo.
Accanto alla Repubblica di Bosnia, con presidente Alija Izetbegovic (riconosciuta in sede
UE e ONU) in Bosnia sono presenti altre due entità statuali:
- una Repubblica Serba di Bosnia, con Presidente Radovan
Karadzic, espressione del separatismo della componente serba, proclamata il 7.4.1992; le
sue forze armate sono comandate dal generale Ratko Mladic.
- una Repubblica Croata dellHerzeg-Bosna, con Presidente
Mate Boban, espressione del separatismo della componente croata, proclamata il 2.7.1992.
Questa repubblica non ha avuto riconoscimenti internazionali, ma un accordo imposto dagli
Stati Uniti ha portato alla proclamazione di una Federazione Croato-Bosniaca, avvenuta a
Washington il 1.3.1994, sulla base di un documento sottoscritto dalla Croazia e dai
Musulmani.
|
Gennaio 1993: |
Inizia lassedio e il
bombardamento di Sarajevo da parte dei serbi bosniaci. |
2.5.1993: |
Radovan Karadzic firma il piano di
pace Owen-Vance. |
12.11.1993: |
Il ponte ottomano di Mostar viene
distrutto a cannonate dai croati. |
18.3.1994: |
LONU ottiene un accordo tra
serbi e musulmani di Bosnia che porterà alla fine dellassedio di Sarajevo (lo
stesso Milosevic il 13.4.1994 rilancia le trattative, su sollecitazione della Russia).. |
4.9.1995: |
Scade lultimatum della NATO
ai serbo-bosniaci per il ritiro delle armi pesanti dalle colline attorno a Sarajevo (dal
11.10.1995 la tregua sarà effettiva). |
21.11.1995: |
A Dayton (Ohio) i presidenti di
Bosnia, Croazia e Serbia si accordano per la pace (il trattato di pace sarà firmato a
Parigi il 14.12.1995). |


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MACEDONIA |
|
12.11.1990: |
Prime elezioni con più partiti in
Macedonia. |
8.9.1991: |
Referendum sullindipendenza. |
15.9.1991: |
Proclamazione
dellindipendenza. Il riconoscimento internazionale viene ostacolato
dallopposizione del Governo greco. |
11.12.1992: |
LONU invia, a scopo
preventivo, i caschi blu. |
7.3.1993: |
La Macedonia è ammessa
allONU. |


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KOSOVO |
|
2.3.1998: |
Scontri tra poliziotti serbi e
dimostranti albanesi provocano 16 morti. La repressione della polizia serba in Kosovo
diviene sempre più dura (uccisioni, incendi di case, ecc.) e proseguirà fino al 1999. |
21.3.1998: |
LUnione Europea decreta
sanzioni economiche contro la Jugoslavia e un embargo nella vendita delle armi (dal
31.3.1998 anche lONU decreta un embargo). Dal
gennaio 1998 agisce in Kosovo una formazione nota come Esercito di Liberazione del Kosovo
(UCK), che intende attuare la separazione della regione dalla Repubblica di Jugoslavia.
Gli scontri tra truppe serbe e UCK diventano sempre più intensi; leffetto più
evidente della repressione serba è la fuga di tanti profughi verso lAlbania e gli
altri paesi dei Balcani e dellEuropa. Lallontanamento di tante persone
(pulizia etnica) è perseguito da Milosevic allo scopo di modificare i rapporti etnici nel
Kosovo. |
24.3.1999: |
Inizio dei bombardamenti Nato
contro la Serbia (Belgrado e Pristina). Immediatamente e senza sosta per oltre due mesi si
verifica un esodo di popolazioni albanesi dal Kosovo verso lAlbania, la Macedonia,
il Montenegro, dove vengono allestiti campi profughi. |
1999 |
|
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Stato |
Popolazione |
Superficie |
|
Jugoslavia (Serbia e Montenegro) |
10.600.000 |
102.000 Kmq |
|
Croazia |
4.500.000 |
56.000 Kmq |
|
Macedonia |
2.000.000 |
26.000 Kmq |
|
Bosnia-Erzegovina |
3.400.000 |
51.000 Kmq |
|
Albania |
3.200.000 |
29.000 Kmq |


|