E mentre ogni esperienza della vita
quotidiana viene rappresentata nella mente entrando nella rete dei ricordi personali, il
trauma e le violenze sono irrappresentabili e non trovano accesso nelluniverso dei
significati umani. E daltra parte come potrebbero avere un significato i traumi e le
violenze della guerra che vanno troppo al di là di quello che ci si attende e di ciò che
si può comprendere? Non avendo accesso al mondo delle esperienze soggettive,
lesperienza traumatica mantiene tutta le sua concretezza, e la sua fisicità, e come
unistantanea cinematografica bloccata suscita continuamente allarme, tensione fisica
ed angoscia. In queste condizioni, si risponde
frequentemente con uno stato di stordimento, tutta la propria vita sembra lontana ed
estranea quasi le emozioni fossero state amputate. Si sopravvive, non si vive più. E la
tragedia vissuta ritorna ossessivamente il pensiero non riesce a staccarsi da quello che
è successo, ci si sente ancora lì sotto le bombe che fanno crollare tutto oppure
strattonati dai militari che ti sbattono contro il muro. Anche il sonno giunge con
difficoltà ed è frequentemente turbato da incubi sempre incentrati sui drammi passati. E
tutto questo può durare settimane e settimane quasi la mente umana avesse bisogno di
tempo prima di potersi liberare dagli orrori e poter riprendere la vita di tutti i giorni.
Ma in molti casi le sofferenze non si esauriscono in breve
tempo e lesperienza traumatica ha effetti duraturi provocando il disturbo da stress
post-traumatico. Stati di tensione e di allarme, difficoltà a concentrarsi ed estrema
irritabilità sono frequentemente le conseguenze, oppure ricordi dolorosi ed ossessivi del
trauma, accompagnati ogni volta da terrore oppure tentativi ostinati di evitare di
ricordare quello che è successo rifuggendo i luoghi e le persone collegate. Nel caso dei
bambini gli effetti sono ancora più devastanti, perché il futuro è definitivamente
bloccato da gravi disturbi della personalità, difficili da curare.
Mentre i danni economici e materiali della guerra possono
essere superati col tempo, le sofferenze mentali praticamente non si esauriscono mai,
proprio perché destabilizzano la mente delle vittime, spesso costrette per sopravvivere
ad indurirsi e ad adottare atteggiamenti di cinismo e di disprezzo verso la vita. E la
violenza si riproduce ancora una volta attraverso una catena inarrestabile dal momento che
le vittime si identificano inconsapevolmente con i propri torturatori e i propri
nemici.
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