Diari di maestre  

 

L’Ordinanza Ministeriale del 10 gennaio 1924 introduceva nel registro di Classe uno spazio dedicato alla “Cronaca della scuola”, nel quale l’insegnante doveva segnare i fatti salienti della vita scolastica , osservazioni sull’andamento dell’attività didattica e su ogni singolo allievo/a. Nelle intenzioni dell’ideatore Giuseppe Lombardo Radice – al quale si devono i programmi della scuola elementare del 1923 - ciò avrebbe permesso di “scoprire il segreto della  effettiva scuola, (…) di sorprendere la scuola nella sua vita, esaminare i documenti della scuola, freddi per solito, ma mai tanto da non tradire la personalità del maestro”. ( G. Lombardo Radice, Athena fanciulla, Firenze 1928, pp. 36-37)

Al di là della funzione di controllo – dell’insegnante sugli allievi, dei direttori sugli insegnanti – Le “cronache” rappresentano per noi oggi uno dei documenti più interessanti per cogliere la vita della scuola e dei soggetti implicati, il rapporto tra avvenimenti politici e il loro riflesso nelle aule; oltre alla concretezza di una didattica giorno per giorno a stretto contatto con i corpi e le menti dai bambini e delle bambine, vi si possono ricavare dati utili per una storia sociale: le ben evidenti differenze di classe, le osservazioni sulle condizioni fisiche e di salute, le annotazioni puntuali sulla distribuzione di cancelleria gratuita e della refezione.

Si tratta inoltre, come osserva Silvia Cassano, di una delle rare scritture delle maestre, che hanno sempre scritto poco pur essendo la stragrande maggioranza.