Le associazioni
firmatarie del presente documento sono formate da insegnanti di ogni
ordine di scuola e da docenti universitari impegnati nella ricerca
didattica e nella formazione in servizio nei rispettivi ambiti
disciplinari.Il loro ruolo nello sviluppo dei curricoli e nella
promozione della cultura professionale dei docenti è stato
individuato dal Ministero dell’Istruzione, che le ha riconosciute,
tra l’altro, come enti qualificati per produrre attività formative
ai sensi del D.M. n. 177 del 10.7.2000.
Nella nostra veste di
entità di supporto ai colleghi nelle attività professionali e quindi
presenti nelle scuole, dobbiamo segnalare l’allarmante situazione di
disagio che molti docenti ci riferiscono.
L’entrata in vigore
dell’art. 35 della legge finanziaria per il 2003 in tema di "Misure
di razionalizzazione in materia di organizzazione scolastica",
che nel comma 1 [ "le cattedre costituite con
orario di insegnamento inferiore all’orario obbligatorio d’insegnamento
dei docenti, definito dal contratto di lavoro, sono ricondotte a 18
ore settimanali, anche mediante l’individuazione di moduli
organizzativi diversi da quelli previsti dai decreti costitutivi delle
cattedre, salvaguardando l’unitarietà d’insegnamento di ciascuna
disciplina e con particolare attenzione alle aree delle zone montane e
delle isole minori"], riconduce tutte le cattedre ad
un minimo di 18 ore settimanali, ha portato ad una generalizzata
perdita della continuità didattica con improvvisa vanificazione di
molti lavori programmati su cicli pluriennali, non istituzionali, ma
ormai consolidati per progetto didattico negli anni. Il poter contare
su una stabilità dei Consigli di Classe e garantire la continuità
didattica è stato per anni un valore aggiunto per le scuole, molto
apprezzato dalle famiglie e dalla maggioranza degli studenti.
Naturalmente non
vogliamo difendere una rigidità dell’orario ad oltranza, ma ci pare
evidente che per poter impostare un lavoro serio e proficuo non si
possono cambiare le classi seguendo alchimie orarie aliene da una
qualificata programmazione didattica. Molti colleghi vedono la
propria professionalità sottomessa alla sola logica del risparmio
e questo non fa che aumentare quell’amarezza già per altro
determinata dal giudizio della pubblica opinione che, come emerge dai
media, ha ormai detto tutto il male possibile sulla scuola e sulla
categoria. Noi paventiamo che docenti sfiduciati e demotivati, ridotti
a ripetitori automatici di riti scolastici, produrranno cittadini
sfiduciati e demotivati con danni alle future generazioni di portata
incalcolabile.
Siamo sicuramente
estranei alle difese corporative, che non hanno mai fatto parte della
nostra natura ed esprimiamo la componente docente più impegnata nell’istruzione
a tutti i livelli; tuttavia siamo convinti che non è con l'aumento
del numero di classi per docente che si migliora la qualità
dell'insegnamento. Dobbiamo anche rilevare che molti progetti locali,
che hanno costituito un motore per l’innovazione nella scuola, sono
stati attuati proprio grazie all’impiego delle "ore a
disposizione", la cui quasi generale scomparsa costituisce a
nostro avviso un ulteriore ostacolo ad una vera autonomia scolastica.
La generalizzazione delle 18 ore presuppone che quest’orario
coincida con quello di lavoro complessivo; è importante ricordare che
in realtà esso è sempre stato, e dovrà essere sempre più,
comprensivo di momenti di progettazione collegiale, di attività
didattiche per gruppi diversi dalla classe, di attività di
organizzazione della scuola.
ADI - SD
(Associazione degli Italianisti - Sezione Didattica)
AIC (Associazione Insegnanti Chimici)
AIF (Associazione per l'insegnamento della Fisica)
ANIAT (Associazione Nazionale Insegnanti dell'Area Tecnologica)
ANISA (Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell'Arte)
ANISN (Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali)
APS (Associazione "Progetto per la scuola")
"Clio '92" - Associazione di gruppi di ricerca
sull'insegnamento della storia
GISCEL (Gruppi d'intervento e studio nel campo dell'educazione
linguistica afferenti alla Società di Linguistica italiana)
INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione
in Italia)
LANDIS (Laboratorio Nazionale di Didattica della Storia)
LEND (Lingua e Nuova Didattica)
SCI - DD (Società Chimica Italiana - Divisione didattica)
SIEM (Società Italiana per l'Educazione Musicale)
TESOL Italy (Teaching English to Speakers of Other Languages)
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