Garagnani Atto III

   Mercoledì 20 novembre 2002 nell'aula in cui si riunisce la Commissione Cultura della Camera dei Deputati è stato possibile assistere per la terza volta alle gesta del prode Garagnani. Con l'aiuto prezioso del suo adornato scudiero, egli ha mostrato come si combatte il Comunismo Internazionale il quale, subdolamente e per mezzo di manuali di storia faziosi, indottrina selvaggiamente le giovani menti delle nuove generazioni. Forniamo il resoconto del verbale della riunione, tratto dal sito della Camera dei Deputati (<http://www.camera.it>). Restiamo in attesa di ulteriori performances che ci auguriamo mantengano l'alto livello di tensione drammatica fino ad ora conseguito.

    

CAMERA DEI DEPUTATI - XIV LEGISLATURA
Resoconto della VII Commissione permanente
(Cultura, scienza e istruzione)
 
 
RISOLUZIONI

Mercoledì 20 novembre 2002. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO.

La seduta comincia alle 15.30.

7-00163 Garagnani: Insegnamento della storia nelle scuole di ogni ordine e grado.
(Rinvio del seguito della discussione).

Sui lavori della Commissione.

Fabio GARAGNANI (FI) propone che la Commissione proceda allo svolgimento di un indagine conoscitiva sui temi della risoluzione. Ove tale proposta venisse accolta, la risoluzione verrebbe ritirata. Ritiene che in tal modo la VII Commissione potrà adottare scelte più consone alla gravità dei fatti evidenziati nella risoluzione stessa.

Ferdinando ADORNATO, presidente, dà atto al deputato Garagnani della sensibilità dimostrata rispetto alle opzioni indicate nel corso della discussione dal rappresentante del Governo e dai deputati intervenuti.
Dal punto di vista formale, precisa che, solo dopo il ritiro della risoluzione, il deputato Garagnani potrà avanzare la proposta di indagine conoscitiva, che verrà poi deliberata in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

Fabio GARAGNANI (FI), poiché la risoluzione reca la firma dei rappresentanti dei gruppi di maggioranza, ritiene necessario conoscere il loro parere al riguardo.

Alba SASSO (DS-U), nel prendere atto della volontà del deputato Garagnani di ritirare la risoluzione in titolo, chiede chiarimenti in merito all'oggetto dell'indagine conoscitiva.
Ricorda che presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è operativo un osservatorio sui libri di testo, che ha il compito di verificare la correttezza nell'adozione degli stessi libri di testo. Ritiene pertanto opportuno usufruire dell'apporto di tale osservatorio.
Considera, peraltro, improprio che il Parlamento svolga una indagine conoscitiva su una tematica che attiene alla libertà dell'insegnamento, che è sancita dalla Costituzione. Riterrebbe pertanto «poliziesca» e vessatoria una iniziativa di questo genere.

Domenico VOLPINI (MARGH-U) sottolinea, preliminarmente, che i contenuti scientifici dei manuali di storia attengono alla libera circolazione delle idee, a meno che non siano in contrasto con il dettato costituzionale. Ritiene quindi che il dibattito scientifico nel campo della storia moderna non possa essere delegato al controllo del Parlamento o del Governo.
Nel richiamare l'osservatorio sui libri di testo, operante presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, precisa che nel caso di specie non si violerebbe soltanto la libertà di insegnamento, ma anche quella di apprendimento e di scelta libera delle famiglie. Ribadisce che il Parlamento non dovrebbe entrare in tale scelta, ma che in tale ambito dovrebbe prevalere la libera contrapposizione delle idee. Osserva, peraltro, che la libertà di circolazione delle idee è garantita in tale contesto anche dall'esistenza di ben 120 libri di testo. Pur rilevando l'esistenza di talune incongruità in alcuni libri di testo, ritiene comunque necessario rispettare la libertà di scelta.

Michele RANIELI (UDC) ritiene che la volontà del deputato Garagnani di ritirare la risoluzione in titolo sia il frutto della maturazione di un dibattito che si è svolto presso la VII Commissione. Rileva quindi che da tale dibattito si possano trarre le seguenti conclusioni: il problema sollevato nella risoluzione è reale in quanto esistono diverse correnti di pensiero e, pertanto, incidere sulla scelta dei libri di testo rappresenterebbe una invasione della libertà di scelta. Tuttavia, riterrebbe opportuno che i libri di testo scelti includessero al loro interno tutti i filoni di pensiero esistenti, in modo da aiutare i giovani a crescere, ampliando le loro conoscenze. Ritiene che, se si procedesse allo svolgimento di una indagine conoscitiva su tali tematiche, si potrebbero ascoltare le opinioni degli autori e degli editori dei libri di testo, per chiedere loro di includere all'interno degli stessi tutti i filoni di pensiero esistenti. Sottolinea, tra l'altro, che ciò comporterebbe per le famiglie degli studenti un minore dispendio di risorse finanziarie nell'acquisto dei libri di testo che, attualmente, vengono cambiati ogni anno. Rileva, oltretutto, che ciò va a discapito anche dell'acquisto di libri usati. Occorre quindi chiedere agli editori ed agli autori di libri di testo di predisporre manuali in grado di essere riutilizzati, senza doverli cambiare ogni anno.
Richiama quindi l'attenzione della Commissione sul peso eccessivo dei libri di testo e degli zaini con i quali vengono trasportati dagli studenti, che comporta problemi alla salute degli studenti stessi.
Nel condividere l'opportunità di ritirare la risoluzione in titolo, ribadisce la necessità di svolgere un monitoraggio sulle tematiche in discussione, che consenta di migliorare gli orizzonti culturali degli studenti; se così non fosse, sarebbe a suo avviso impossibile ritirare la risoluzione presentata.

Domenico VOLPINI (MARGH-U) sarebbe a suo avviso sufficiente scrivere libri comprensivi di orientamenti diversi, senza dover includere per forza tutti gli orientamenti.

Fabio GARAGNANI (FI) ribadisce che si procederà al ritiro della risoluzione qualora venisse accolta la proposta di procedere allo svolgimento di una indagine conoscitiva sulle tematiche contenute nella risoluzione stessa.

Carlo CARLI (DS-U) sottolinea che il deputato Garagnani ha dichiarato di aver commesso un errore, poiché la risoluzione va a ledere l'autonomia e la libertà di insegnamento. Ricorda che nella storia dell'umanità, ogni volta che un Parlamento si è occupato di libri di testo, è nata una dittatura.
Sottolinea quindi il fatto che il Governo sia stato messo in difficoltà dalla presentazione della risoluzione in titolo, visti i problemi che nascerebbero dall'inserimento nei testi di storia di tutti i filoni di pensiero esistenti. Richiama quindi i principi antifascisti contenuti nella Costituzione italiana ed il ruolo del partito comunista nella storia della Repubblica.
A titolo personale, giudica sbagliata la scelta della indagine conoscitiva, che si dovrà concludere necessariamente con la predisposizione di un documento conclusivo, e che non si differenzia nei contenuti dallo strumento della risoluzione.

Ernesto MAGGI (AN) ritiene che nel passato vi fosse una maggiore capacità di valutare più testi e quindi più opinioni. Osserva che tale problema, che si pone nell'ambito della scuola, evidenzia la pigrizia culturale esistente nella scelta dei libri di testo e, di conseguenza, una certa incapacità di interpretare i fatti storici.
Condivide l'opportunità di fare ricorso a quell'osservatorio sui libri di testo esistente all'interno del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che potrebbe fornire dati utili alla Commissione anche rispetto al problema delle numerose inesattezze esistenti nei manuali di storia.

Andrea COLASIO (MARGH-U), pur apprezzando il dibattito in corso, sottolinea che l'Italia, a causa della guerra civile che si è svolta nel periodo della seconda guerra mondiale, non ha una storia condivisa.
Ritiene che il Parlamento non possa entrare nella scelta dei libri di testo e che sia necessario individuare un giusto equilibrio tra la pluralità di offerte formative.
Prende atto con interesse e sollievo politico della intenzione manifestata dal deputato Garagnani di ritirare la risoluzione in titolo e giudica tale scelta un atto di grande intelligenza politica. Precisa che le forze di opposizione valuteranno le modalità di intervento in tale ambito, nel rispetto della cultura della comunità scientifica e del dettato costituzionale.

Guglielmo ROSITANI (AN), rivolgendosi al deputato Carli, chiede quali siano le ragioni per le quali la storia non dovrebbe affrontare, ad esempio, le questioni delle foibe e delle uccisioni dei «partigiani bianchi» da parte dei comunisti. 
Ritiene opportuno che da questo dibattito in Commissione emerga la volontà di distinguere le responsabilità politiche di ognuno, senza mistificazioni. Richiama quindi la responsabilità storica della Democrazia cristiana per aver consentito al partito comunista italiano di svolgere un ruolo egemonico nella storia degli ultimi cinquanta anni.
Condivide l'opportunità di fare ricorso all'osservatorio esistente all'interno del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per affrontare i problemi relativi ai libri di testo.
Ritiene necessario pervenire alla predisposizione di un documento da parte della VII Commissione che ribadisca i principi costituzionali vigenti su tale materia e la necessità di un confronto tra i vari filoni di pensiero, in modo da garantire la libertà delle scelte politiche degli studenti.

Antonio PALMIERI (FI) ricorda, preliminarmente, che nella precedente legislatura vennero predisposti provvedimenti che incentravano in particolare l'attenzione sulla storia contemporanea.
Esprime la propria preoccupazione rispetto al «destino culturale» degli studenti di oggi, con riferimento alla loro capacità di critica e di discernimento.
Ritiene, quindi, che la proposta avanzata dal deputato Garagnani vada nella direzione di garantire la libertà di informazione e che le opposizioni non debbano temere eventuali «esiti coercitivi» della indagine conoscitiva, poiché attraverso tale strumento si possono raggiungere dei risultati il più possibile condivisi. In conclusione, ritiene che l'indagine conoscitiva potrebbe delineare, nel pieno rispetto di tutte le opinioni, le caratteristiche dei programmi di storia contemporanea, senza scadere nella cronaca.

Domenicantonio SPINA DIANA (FI), pur condividendo il fatto che lo Stato non debba interferire in determinate scelte, sottolinea l'esistenza di un problema di faziosità in alcuni libri di testo.
Non ritiene condivisibile l'affermazione della marginalità della storia; considera invece che un manuale di storia dovrebbe rappresentare il perno attorno al quale gira l'apprendimento da parte dei giovani.
Si chiede chi potrebbe obiettare se il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca predisponesse un documento di indirizzo con il quale prevedere che i libri di storia debbano includere tutti i filoni di pensiero esistenti.
Condivide l'opportunità di fare ricorso all'osservatorio sui libri di testo esistente all'interno del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Ferdinando ADORNATO, presidente, rivolgendosi al deputato Carli, dichiara di non condividere la sua valutazione in merito al presunto errore commesso dal deputato Garagnani, allorquando ha proposto un diverso strumento per affrontare le tematiche in discussione. Ritiene corretto ascoltare le motivazioni di tutti i deputati della Commissione su tali tematiche e precisa che, dal punto di vista procedurale, lo strumento dell'indagine conoscitiva non ha la stessa valenza della risoluzione, che impegna il Governo in una determinata direzione. A suo modo di vedere, l'indagine conoscitiva non è un'indagine sanzionatoria. Dopo aver richiamato i contenuti dell'articolo 144 del regolamento relativo alla deliberazione di indagini conoscitive, sottolinea che la VII Commissione può chiedere l'acquisizione di informazioni, notizie e documenti utili all'attività della Camera. Risulta a suo avviso evidente però che, se la discussione della indagine conoscitiva nasce con la considerazione di conoscerne l'esito, si snatura tale strumento.
A titolo personale, ritiene che il problema dell'insegnamento della storia non sia limitato alla storia della resistenza e del fascismo, poiché rileva l'esistenza di numerosi vuoti e carenze rispetto allo studio di vari periodi e fatti storici. Si chiede, quindi, se la certificazione dell'esistenza di tali vuoti, possa spettare ad un ministro.
Ricorda, quindi, che, secondo il dettato costituzionale, l'insegnamento dell'arte e della scienza è libero. 
Ritiene, conclusivamente, opportuno che non venga trasferita nella indagine conoscitiva una polemica politica.

Alba SASSO (DS-U) precisa che nell'intervento svolto nella seduta precedente intendeva sottolineare il fatto che la scuola di oggi è più «adulta» da molti punti di vista. Precisa inoltre che, pur considerando l'importanza della storia, essa non rappresenta comunque l'unica disciplina formativa esistente nel mondo della scuola.

Fabio GARAGNANI (FI), nel richiamare i contenuti delle numerose indagini conoscitive svolte dal Parlamento, sottolinea il fatto che non è anomalo procedere ad una indagine conoscitiva sull'uso dei libri di testo nelle scuole, ma che tale procedura sarebbe particolarmente utile e significativa.
Sottolinea, inoltre, il fatto che in numerosi manuali di storia non si fa alcun riferimento, ad esempio, alla interpretazione data da Renzo De Felice sul periodo fascista.
In conclusione, ribadisce che, qualora venisse accolta la sua proposta di procedere ad una indagine conoscitiva sulle tematiche contenute nella risoluzione, ritirerebbe la stessa.

Ferdinando ADORNATO, presidente, premesso che ogni decisione in ordine alla proposta di indagine conoscitiva spetta all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, osserva che non ritiene comunque opportuno prendere decisioni in merito fino a quando non verrà chiarito l'esito della discussione sulla risoluzione in titolo.

Fabio GARAGNANI (FI) allo stato delle cose, non ritiene opportuno ritirare la risoluzione in titolo. Ribadisce quindi la necessità che sia prima assunta una decisione formale in ordine alla proposta di indagine conoscitiva.

Ferdinando ADORNATO, presidente, ribadisce che, non essendo stata ritirata la risoluzione in titolo, la stessa verrà posta in votazione nella prossima seduta.

La seduta termina alle 17.05.