Per la costruzione di un cittadino consapevole
Dino Renato Nardelli

GLI INTENTI DELLA PUBBLICAZIONE         Sono dichiarati da due parole-chiave contenute nel titolo. Cittadino: una cittadinanza di suolo: chi calpesta quella terra è cittadino di quella comunità. Una realtà che la scuola di base conosce bene perché essa è stata chiamata per prima a riflettere intorno alla presenza di persone di origini culturali diverse ed a mettere a punto strategie adatte a questa nuova situazione. Si tratta  di condividere con i “nuovi” le regole che la tradizione culturale e politica ha fin qui elaborato ed espanderle insieme, in un progetto di costruzione, termine di per sé freddo che tuttavia ben rende l’idea di  “cantiere” che la proposta  intende assumere. Consapevole: la consapevolezza dell’ appartenenza ad un corpo sociale e politico è un’abilità da raggiungere attraverso la conoscenza dei meccanismi istituzionali che consentono una convivenza di cui la democrazia costituisce  valore fondante. La competenza da far raggiungere non ai futuri cittadini e future cittadine ma a cittadini che frequentano le nostre scuole, può chiamarsi anche partecipazione, che è l’atteggiamento consueto di chi sa, condivide il valore della democrazia come forma del proprio esserci, conosce e sa usare i meccanismi, decide di riversare nella vita quotidiana e nella progettualità dei futuro ciò che sa e sa fare. 

IL COME         La forma del Laboratorio costituisce una strategia che è patrimonio condiviso delle sezioni didattiche degli Istituti della rete associati all’Insmli. Questo strumento rappresenta il tentativo di trasporre tale patrimonio sul versante della formazione del cittadino. Laboratorio, vale la pena ribadirlo, luogo mentale in cui l’azione didattica è progettata per fare esperienze insieme ai ragazzi ( l’insegnante è membro esperto del gruppo) su luoghi – documento, contenuti acquisiti, memoria di esperienze. Questo laboratorio è pensato come integrazione di un’esperienza concreta ( la visita alla sala del Consiglio ha visto la partecipazione di oltre cinquemila studentinell’anno scolastico ancora in corso ) e come espansione della medesima attraverso l’informazione sui problemi concreti di cui il Consiglio si occupa con le sue Commissioni.

         Altro criterio di organizzazione di materiali è caratterizzato dall’idea di vicinanza unita  a quella di autonomia: quanto più le regole sono stabilite da un potere vicino a chi quelle regole deve seguire tanto più il soggetto fruisce di autonomia. Lo scenario dei contenuti è costituito: dai meccanismi di funzionamento dell’Assemblea e dai grandi temi del regionalismo/federalismo; decentramento/autonomia (es. autonomia scolastica nel governo della vita quotidiana dei ragazzi e delle ragazze) 

I PERCHE’   Questo libro è organizzato in due volumi: il primo contiene percorsi modulari, piste aperte di esplorazione di materiali, che sono proposti in un secondo volume, selezionati e ordinati in perfetta simmetria con ciascun modulo.

         Lo strumento stesso appare modulare nel suo insieme, all’interno di un progetto che vede il luogo come cardine strategico: il luogo delle sedute del Consiglio regionale, carico di plusvalore formativo per l’immaginario che i mezzi di informazione locali costruiscono nelle menti degli alunni e delle alunne; il luogo del Palazzo (inteso come Palazzo Cesaroni, sede della Regione Umbria accessibile nei suoi connotati storico artistici  anche attraverso il video  di Luciano Moretti “A microfoni aperti” Ufficio stampa Consiglio regionale, Perugia, 2000; i luoghi del potere, letti diacronicamente, sul tessuto urbano del capoluogo umbro attraverso un Laboratorio sulla città, già progettato e da realizzarsi fisicamente in un ambiente, il “torrino” di Palazzo Cesaroni, che offre un punto di vista privilegiato, per leggere ancora una volta concretamente, il faticoso cammino della comunità regionale verso forme sempre più raffinate di rappresentatività democratica.