Lettera a "la Repubblica"

Milano 21 novembre 2000

Al direttore di "la Repubblica"
Ezio Mauro

e, p.c.

al Ministro della Pubblica Istruzione
prof. Tullio De Mauro

 

Egregio. direttore,

Le chiediamo di poter intervenire rispetto ad alcune affermazioni contenute nell’articolo, comparso lunedì 20 novembre a firma di Mario Pirani, giornalista che stimiamo, ma che, in questo caso, non risulta sufficientemente informato sull’attività dell’Istituto nazionale e degli Istituti per la storia della resistenza e della società contemporanea ad esso associati. Quelle affermazioni, che ci riguardano, danno, infatti, una visione falsificata e distorta del nostro lavoro.

Non è vero che il Ministero P.I. abbia appaltato al nostro Istituto la formazione degli insegnanti, bensì c’è una convenzione, stipulata dall’allora Ministro Lombardi nel febbraio 1996, prima, quindi del decreto del Ministro Berlinguer sull’insegnamento della storia contemporanea, che stabilisce forme di collaborazione tra Ministero e l'Istituto nazionale e gli Istituti associati per l’aggiornamento dei docenti. La convenzione è stata confermata nel 1999. Naturalmente il Ministero ha convenzioni con altri enti culturali, come l’Enciclopedia Italiana e molte associazioni disciplinari e si avvale degli IRRSAE regionali, strutture di emanazione ministeriale. Il Ministero ha autonomamente organizzato il "Progetto storia", programma triennale di aggiornamento dei docenti di storia, a cui sono state chiamate a collaborare anche agenzie formative esterne come il nostro Istituto.

In attuazione della convenzione, l’Istituto nazionale e il Ministero hanno condotto insieme tre corsi di aggiornamento per 40 docenti ad ogni corso: nel 1997 sul tema "Dall’unità d’Italia alle autonomie", nel 1998 sul tema "Identità, migrazioni, territori" e nel 1999 sul tema "Storiografia, testimonianze, memoria delle generazioni". Nel 1999 è stata avviata una ricerca triennale, attualmente in avanzato sviluppo, sul tema "Memoria e insegnamento della storia".

Gli Istituti associati, su sollecitazioni dei Provveditorati o delle scuole o di gruppi di insegnanti, hanno organizzato, nelle province di pertinenza, molti corsi di aggiornamento, seminari, convegni, senza alcun onere per il Ministero.

I corsi sono stati articolati con lezioni di noti docenti universitari di storia contemporanea e con laboratori e gruppi di lavoro, condotti da esperti di didattica della storia, formati dai nostri Istituti. Abbiamo individuato le rilevanze, le periodizzazioni, gli eventi nodali, le categorie interpretative, accompagnando la proposta dei contenuti storici con repertori della pluralità di fonti della storia contemporanea (documenti archivistici, ma anche fonti letterarie, visive e massmediologiche, ecc.), bibliografie ragionate, piste didattiche e possibili percorsi da proporre agli studenti.

L’intento è sempre stato quello di rendere la complessità e la problematicità della conoscenza storica, non certo quello di limitare l’attenzione a singoli temi o a interpretazioni parziali.

Da alcuni anni l’Istituto nazionale e gli Istituti associati, partendo dall’attività di ricerca storica, approfondiscono contenuti e metodologie della storia insegnata, relativamente alla storia contemporanea, confrontando i propri risultati con altre associazioni formative e con le Università. Le nostre proposte di ricerche storiche, di laboratori di storia e di percorsi didattici sono molto apprezzate dalle scuole, alle quali, su loro richiesta, svolgiamo anche attività di consulenza gratuita.

Per quanto attiene, invece, propriamente all’attività scientifica dell’Istituto nazionale, dopo aver raccolto e studiato la documentazione inerente all’antifascismo, alla resistenza e alla seconda guerra mondiale, accrescendo continuamente il patrimonio di fonti e di studi critici, che abbiamo messo a disposizione degli studiosi interessati, ci siamo occupati e ci stiamo occupando di studiare il regime fascista e la repubblica sociale italiana (di cui abbiamo in progetto il censimento delle fonti), e gli anni della democrazia italiana. Abbiamo al nostro attivo molte pubblicazioni e la rivista "Italia contemporanea".

Ci avvaliamo di qualificati storici italiani e stranieri e l’Istituto nazionale e gli Istituti sono anche luoghi di formazione per giovani ricercatori. La nostra originalità sta nell'essere, contemporaneamente, (come è, del resto, individuato con chiarezza nel nuovo Statuto recentemente approvato), luoghi di documentazione, di ricerca storica e di proposta di formazione didattica su tutto il Novecento.

Collaboriamo con altri enti culturali e con i Ministeri, che hanno rapporti con noi, dando il nostro contributo di ricerca, di studio, di promozione culturale. Non siamo luoghi di conservazione "nostalgica" di porzioni del passato, ma istituzioni culturali che, con scarse risorse finanziarie, ma con molto volontariato culturale, si occupano di storia nazionale e internazionale e di storia locale. Metodologicamente, partiamo dalle fonti per costruire una conoscenza storica, che comprenda e interpreti i fatti del passato, al fine di capirne gli esiti sugli orientamenti e i percorsi della società. E per quanto si riferisce alla scuola, riteniamo che la storia debba offrire gli strumenti critici ai docenti e agli studenti per comprendere i processi storici e anche per pensare storicamente il presente.

Il direttore scientifico                                                   La presidente

Alberto De Bernardi                                                   Laurana Lajolo