La Resistenza in Rete


Il primo dato che emerge da una ricerca in Rete sulla storia italiana nei venti mesi della Resistenza è la grande abbondanza di materiale presente. A fronte di ciò, per un criterio di sintesi, si è incentrata lattenzione su lavori per certi versi peculiari o comunque esemplificativi delluso del medium digitale e della rete nella divulgazione storica. Nonostante linteresse notevole di alcuni di essi non sono stati commentati i siti degli istituti storici della Resistenza diffusi sul territorio nazionale. Relativamente a siti fra loro simili per argomento e tema affrontato, si è deciso di presentare quelli più significativi. 

La Resistenza nel Web viene essenzialmente affrontata secondo tre prospettive:

a) la prima mira allutilizzo delle possibilità offerte dal mezzo digitale per coniugare il resoconto dei fatti con un percorso ramificato attraverso testi, immagini, animazioni, canzoni e documenti originali. Secondo questo criterio il sito web diviene quindi un percorso della memoria che si articola secondo la varietà e la ricchezza di materiale disponibile. La navigazione, se paragonata alla lettura di un testo, permette un cammino libero e soggettivo allinterno degli argomenti di maggior interesse. Presentare la Resistenza (e più in generale la storia) attraverso suoni, immagini, canzoni e brevi approfondimenti testuali aiuta soprattutto ad abbattere il timore reverenziale e la ritrosìa che molte persone provano nei confronti del saggio storico, che, nella maggior parte dei casi, si presenta ponderoso nel numero di pagine e impegnativo nel linguaggio. Nei siti proposti la piacevolezza e laccessibilità al contenuto non va a discapito della qualità e della accuratezza del materiale messo in rete;

b) altri siti, facenti capo a istituti, Università o gruppi di ricercatori, sono finalizzati a rendere accessibili e consultabili attraverso database le fonti darchivio. La rete viene utilizzata quindi per delocalizzare, riprodurre e rendere accessibili i documenti; per aprire anche ad un pubblico di non specialisti le fonti originali, spesso di difficile consultabilità. Avvalendosi di motori di ricerca interni e database, questi siti permettono di reperire le fonti in tempi brevissimi e di affinare in vari modi la propria indagine. Nei saggi storici presenti in rete lipertestualità, inoltre, permette la costruzione di elaborati nei quali note e riferimenti rimandano direttamente alla fonte originale; in tale modo esse potenziano e completano il testo scientifico. A questo proposito internet, oltre ad offrire la possibilità di far conoscere e mettere a disposizione le proprie ricerche ad un pubblico di studiosi potenzialmente universale, consente di allegare al saggio le fonti alle quali si è attinto;

c) la terza tipologia di siti analizzati è forse quella più originale e interessante relativamente alluso della Rete nella divulgazione storica. Durante la ricerca sono emersi infatti alcuni siti finalizzati a far conoscere e promuovere località (che spesso sono al di fuori dai normali circuiti turistici) nelle quali la storia locale si è mossa allinterno di un più ampio contesto (la guerra, la Resistenza). Il Web quindi come strumento per conoscere la storia minore, che riguarda le piccole patrie e che da sempre fatica a farsi conoscere e tramandare. Nell’ambito del rapporto storia/territorio i siti considerati, accanto alla narrazione dei fatti (spesso si fa ricorso a testimonianze orali) presentano gli itinerari escursionistici dei luoghi (dove le mappe e gli itinerari sono scaricabili in pdf). In questo modo essi promuovono una determinata zona sia per visite a scopo didattico (gite scolastiche) che per una forma intelligente di turismo.