COSA SI INTENDE PER USO PUBBLICO DELLA STORIA

 

L'espressione USO PUBBLICO DELLA STORIA
nasce con Habermas =

azione di chi parla di storia in prima persona fuori dalle sedi deputate
con obiettivi politico-pedagogici espliciti (il consenso)
o con finalità ludiche (storia come bene di consumo)
Si tratta di una definizione rigida e apocalittica
che nasce nel quadro delle polemiche intorno al revisionismo tedesco in relazione al nazismo e
non tiene conto del fatto che:
  • il sistema dei media interagisce a molti livelli con la società (stimolo e non solo specchio)
  • produce una democratizzazione della conoscenza storica (produce discussione e coinvolgimento) e del dibattito interpretativo
   

Gallerano interviene nel dibattito proponendo una definizione più estensiva e, nel contempo, meno pregiudizialmente negativa =

tutto ciò che viene elaborato e trasmesso fuori dai luoghi deputati alla ricerca scientifica in senso stretto:
  • media;
  • arti e letteratura;
  • scuola;
  • musei, monumenti, spazi urbani;
  • istituzioni pubbliche e private;
  • storici che comunicano attraverso i media;
  • lavori scientifici di vasto impatto.
Si tratta di una definizione più elastica:

distingue tra
intrattenimento / riflessione
manipolazione / analisi

Per Gallerano l'USO PUBBLICO DI STORIA può rappresentare:

uno stimolo per interrogarsi sul passato e sul presente coinvolgendo i cittadini nel dibattito
oppure

 una forma di manipolazione che stabilisce analogie fuorvianti e appiattisce sul presente la profondità e la complessità del passato

 

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