Fra le distruzioni di questa guerra,
quando dovremo fare i conti, prevedo che si dovrà mettere anche l'erdità del
Sessantotto. La decisione di bombardare la Jugoslavia, infatti, è stata presa o sostenuta
da uomini in gran parte di sinistra e provenienti dalle rivolte studentesche del famoso
Sessantotto, da Clinton a D'Alema, passando per il segretario generale della Nato, Solana,
e il ministro degli esteri tedesco, Fischer. La cosa che più mi urta, in questa faccenda,
è che anche da noi gli intellettuali si siano messi a fingere, sui giornali e in
televisione, una discussione sul bene e sul male, sulla guerra giusta e la guerra
ingiusta, traendo in inganno le persone oneste e semplici, le quali persone possono
credere che veramente l'intenzione di questa guerra fosse unitaria e, soprattutto, che si
possa giustificare una guerra con simili intenzioni. In
una celebre lettera del 1932, "Perché la guerra?", quando ancora la prima
guerra mondiale era l'unica e non la prima di un elenco, lo scienziato Albert Einstein
chiese a Freud se fosse possibile "dirigire l'evoluzione psichica degli uomini in
modo che diventino più capaci di resistere alle psicosi dell'odio e della
distruzione". Aggiunse subito che non stava tanto pensando alle "masse
incolte". "La mia esperienza dimostra anzi che è proprio la cosiddetta
'intellighenzia' a cedere per prima a queste rovinose suggestioni collettive, poiché
l'intellettuale non ha contatto diretto con la realtà, ma la vive attraverso la sua forma
riassuntiva più facile, quella della pagina stampata".
(Freud, Opere 1930-1938, p.291).
il contatto diretto con la realtà che dice Einstein, ce lo
dà il nostro essere corpo. La realtà è corpo, sono corpi, non interamente certo, ci
sono anche i minerali, stavo dicendo il sole, le stelle, la luna, ma sono corpi celesti e
anche la società è corpo. E i corpi, quando si avvicina la guerra, tremano e sono in
pena. Sanno che la guerra è fatta per distruggere, in un crescendo che non si saprà come
fermare, tutto quello che piace ai corpi, come la casa, la tavola apparecchiata, il
caffè, i vestiti, le fidanzate, i fidanzati, la luce, il tepore, l'amore. Perciò, io
credo, il 24 marzo siamo rimasti di sasso, per passare nella realtà minerale, non essere
più corpi, diventare tondi e insensibili. Le idee del bene e del male, mi dispiace per
Platone, troppo spesso hanno ucciso e distrutto. Io vi cosiglio di ascoltare piuttosto il
vostro sentimento di corpi vivi, bisognosi, dipendenti, e ragionare di conseguenza.
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