Non è facile
fornire agli studenti le competenze necessarie a comprendere cosa si intenda per uso
pubblico della storia e a riconoscere motivazioni ed effetti che determinati usi scorretti
della storia possono indurre nell'opinione pubblica.
Si tratta infatti di obiettivi "alti" che possono essere consapevolmente
acquisiti solo nelle fasi terminali del percorso di studi.
Tuttavia si può immaginare, all'interno del complessivo curricolo verticale che va dalle
elementari alle superiori, di costruire varie tappe di questo percorso che consentano agli
studenti di acquisire competenze intermedie finalizzate al raggiungimento di questa
capacità di riconoscere e analizzare i diversi usi pubblici che, in differenti contesti,
vengono fatti dell'interpretazione storiografica degli eventi del passato. I percorsi che seguono ipotizzano
quindi varie fasi di declinazione di questo obiettivo applicate alla guerra nei Balcani.
Per quanto riguarda le scuole elementari (classe V) la competenza da acquisire
verte intorno alla consapevolezza che uno stesso argomento può essere presentato in forme
diverse da diversi emittenti intervenendo sulla gerarchia e sull'ordine dei sottotemi
relativi all'argomento guerra.
Le fonti sono i telegiornali di uno stesso giorno, nella stessa fascia oraria.
Il lavoro mira a introdurre la differenza tra gli eventi e la loro rappresentazione.
Nelle scuole
medie è già possibile introdurre la differenza tra evento e sua
rappresentazione e far lavorare gli studenti all'analisi dei settimanali
sull'argomento, centrando la ricerca soprattutto sugli aspetti più vistosi della
rappresentazione del conflitto (copertine, foto, spazio dedicato al tema, analisi dei
titoli).
Nelle scuole superiori il lavoro sarà centrato sugli
usi pubblici della storia all'interno della rappresentazione del conflitto attraverso
l'analisi di articoli che argomentino le loro posizioni attraverso riferimenti storici,
per valutare qualità, validità e coerenza delle analogie
proposte, anche in relazione alle tesi esposte da Gallerano. |