Ma
il Novecento è stato davvero il secolo delle donne?
"Quanto
può essere soddisfacente la vita di una donna nellAmerica di oggi e in altre parti
del mondo occidentale contemporaneo? Una moderna donna occidentale avrebbe preferito
(potendo scegliere) vivere in qualche altra epoca o in qualche altro luogo?". Con
questi interrogativi si apre linedito saggio di Arnold J. Toynbee pubblicato
sul numero 216 (settembre 1999) di "Italia Contemporanea", e che qui
ripubblichiamo per gentile concessione dell'editore, insieme alla presentazione di
Penelope J. Corfield e Paolo Ferrari, i quali hanno ritrovato questo saggio,
scritto nel 1969, nei Toynbee Papers conservati presso la Boodleian
Library di Oxford.
Il grande esperto della storia comparata delle civiltà dimostra
unimpressionante capacità di muoversi tra periodi e temi diversi in
stridente contrasto con la specializzazione tematica e temporale oggi prevalente negli
studi storici offrendo al lettore una visione panoramica che va dalla preistoria
allantico Egitto, alla Grecia classica, al Medioevo, fino al mondo occidentale del
nostro secolo. Lanalisi viene condotta secondo diverse prospettive e alterna
osservazioni dirette sulla vita quotidiana e riflessioni che costituiscono il risultato
delle sue ricerche specialistiche.
Sul saggio di Toynbee hanno discusso alla Libreria Tikkun di Milano il 9 maggio
2000, nel corso di un dibattito organizzato dall'Insmli e dall'Unione Femminile Nazionale,
Penelope J. Corfield, Anna Beltrametti, Roberta Fossati, Silvana Sgarioto, Fabio Rugge.
Riportiamo tre degli interventi presentati in quella occasione, pubblicati sul numero 222
( aprile 2001) di "Italia Contemporanea".
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